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di Andrea Della Sciucca Il Consiglio direttivo di ANCI Umbria ha, nella mattina di oggi 30 giugno, ratificato ‘il Patto dei Sindaci’, un’iniziativa volta a coinvolgere attivamente le città europee nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale. Sostenuta dal Ministero dell’Ambiente, dall’Agenzia per l' Energia e per l' Ambiente di Perugia e dall’Agenzia Provinciale per lo sviluppo dell'energia e la salvaguardia dell'ambiente. Il progetto, che rientra nell'ambito della campagna "Sustainable Energy Europe (SEE)", si pone il lodevole obiettivo di ridurre di oltre il 20% le proprie emissioni di gas serra attraverso politiche e misure locali che aumentino il ricorso alle fonti di energia rinnovabile, che migliorino l’efficienza energetica e attuino programmi ad hoc sul risparmio energetico e l’uso razionale dell’energia. “La piccola Umbria – ha dichiarato il Presidente dell’Anci-Umbria (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Paolo Raffaelli nell’incontro con la stampa – si dimostra ancora una volta sensibile alle questioni climatiche ed ambientali; avendo la piena consapevolezza che dalla sostenibilità della natura dipenda il futuro buon vivere di domani”. “Queste importanti sfide – ha continuato Raffaeli - richiedono un approccio integrato e a lungo termine, che mirino verso la concretizzazione di obbiettivi che riguardino la mobilità sostenibile, lo smaltimento dei rifiuti, l’edilizia pubblica ecc; e non di semplice demagogia propagandistica”. Con l’augurio che tutti i comuni umbri aderenti all’iniziativa riescano a centrare a pieno gli obbiettivi, e, sperando che molte altre città seguano l’esempio (ricordiamo che già Alessandria, Lodi, Milano, Roma, Torino e Venezia avevano ratificato il progetto); aspettiamo fiduciosamente che su questa strada si inserisca anche il nostro governo, rinunciando a facili e potenzialmente catastrofici progetti nucleari o all’apertura a suon di manganellate (come sta succedendo con De Gennaro in Campania) di nuovi o vecchi inceneritori mascherati da termo-valorizzatori (inceneritori e termo-valorizzatori ricordiamo sono sinonimi) che non valorizzano certamente l’ambiente ma la tasche di loschi imprenditori e politicanti. Condividi