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Gli elettori italiani sapevano a cosa andavano incontro quando hanno rieletto Silvio Berlusconi a maggio. L’ex alleato del leader era la Lega Nord, notoriamente xenofoba. Progettando di assecondare l’isteria nazionale verso la criminalità, Berlusconi aveva promesso di usare la “mano pesante” con gli stranieri, ed in particolare con i 150000 zingari Rom in Italia. Il nuovo Primo Ministro non ha sicuramente perso tempo nel perseguire tale progetto. Il suo governo sta preparando una legge che incrementerà l’espulsione di immigrati illegali. Queste azioni repressive sono state precedute da irruzioni della polizia atte a rimuovere i campi illegali degli zingari e sfrattare i loro occupanti. E adesso il Ministro degli Interni di Berlusconi, Roberto Maroni, ha proposto che siano prese le impronte digitali a tutti gli zingari d’Italia. Questa stigmatizzazione ufficiale dei Rom sembra aver scatenato le furie popolari. Ci sono stati attacchi di gruppi di vigilantes agli accampamenti Rom in tutta Italia, incendi di massa di case e assalti a zingari isolati da parte di gruppi di delinquenti. Lo scorso mese, il Parlamento Europeo ha censurato l’Italia per il suo trattamento verso gli stranieri. Ma la verità è che gli italiani stessi soffriranno allo stesso modo per queste ondate di crudeltà verso gli stranieri. L’Italia fa affidamento sul lavoro degli immigrati per coprire tutta una parte di posti di lavoro vacanti, dalle pulizie alla cura degli anziani. E’ stimato che ci sono più di un milione di domestiche straniere nel paese, molte di loro hanno un status di immigrate clandestine e stanno per essere espulse secondo la nuova legge di Berlusconi. E poi c’è un danno per la reputazione dell’Italia, meno tangibile ma non meno significativo. Ogni atto popolare di violenza contro gli stranieri, ogni caso di discriminizzazione ufficiale contro i Rom, diminuirà il diritto del paese ad essere considerato una nazione civile. articolo originale su The Indipendent, pubblicato il 27 Giugno 2008, in Gran Bretagna. Condividi