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ROMA - In quattro grandi gabbie larghe 10 metri e alte 15 avverranno, in Italia, i primi test al mondo per il rilascio confinato di zanzare geneticamente modificate (gm) per combattere la malaria. Gli esperimenti saranno realizzati in collaborazione con numerosi gruppi internazionali appena i finanziamenti assegnati saranno disponibili, ma per ora non e' ancora possibile indicare con precisione il sito che li ospitera' poiche' sono in corso i necessari rilevamenti tecnici in diverse localita' e le procedure di autorizzazione devono essere completate. Coordinera' gli esperimenti il gruppo di Andrea Crisanti, che lavora tra la Gran Bretagna, nell'Imperial College di Londra, e l'Italia, nell'universita' di Perugia . L'obiettivo e' far convivere nelle gabbie zanzare normali e maschi geneticamente modificati resi sterili fino a ottenere una drastica riduzione delle prime. ''I test - spiega Crisanti - permetteranno di stabilire una serie di parametri biologici e logistici per valutare se i diversi tipi di zanzare gm possano essere utilizzate con qualche possibilita' di successo in successivi esperimenti di controllo in aree dove la malariae' endemica''. Il gruppo di Crisanti e' stato il primo al mondo a modificare geneticamente le zanzare anofele che trasmettono la malaria e a renderle adatte per la tecnologia di rilascio di maschi sterili. La tecnica e' comunemente usata per controllare altre specie di insetti, come la mosca della frutta (Ceratitis capitata), ma non e' mai stata applicata alle zanzare per problemi tecnici e logistici. Per utilizzala e' infatti necessario poter riconoscere imaschi, operazione impossibile nel caso delle zanzare perche' maschi e femmine non presentano differenze fino allo stadio adulto. Lo stesso gruppo ha messo a punto una tecnica per riconoscere i maschi fin dai primi stadi di sviluppo, rendendoli fluorescenti. Inoltre i maschi possono essere resi geneticamente sterili. ''E' il primo progresso verso la fattibilita' dei test sul campo'', osserva. ''Nel giro di alcuni mesi - aggiunge - potremo avere zanzare con sessi identificabili e maschi sterili. Questi, accoppiandosi con zanzare femmine normali, ne impediranno la riproduzione''. Il risultato che si vuole raggiungere con l'esperimento e' simile a quello di un insetticida, ma molto piu' mirato e senza conseguenze sull'ambiente. L'obiettivo e' ridurre drasticamente la popolazione delle zanzare pericolose, ossia potenzialmente in grado di veicolare la malaria, che ogni anno uccide circa tre milioni di persone nel mondo. Condividi