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PERUGIA – “Nel secondo Piano sociale, la Regione Umbria intende rilanciare il ruolo dei servizi di prossimità, a partire dalle ‘Unità di Strada’, tra le azioni concrete per rafforzare il livello di coesione sociale che dovrà prevedere la specifica e innovativa sezione dedicata alle politiche di convivenza urbana”. Lo ha affermato l’assessore alle Politiche sociali della Regione Umbria, Damiano Stufara, intervenendo stamani al seminario su “Prossimità e sicurezza: dieci anni di Unità di Strada a Perugia”, organizzato nell’ambito della manifestazione “In-dipendenze culturali. L’inclusione ai tempi dell’insicurezza”, organizzata dal “Cnca” (Coordinamento nazionale comunità di accoglienza) dell’Umbria, in collaborazione con la Regione Umbria, i Comuni di Perugia e Terni, l’Asl 4 di Terni e l’Usl 2 di Perugia. “In Umbria – ha detto l’assessore – si sta avviando la nuova programmazione sanitaria e si è a metà del percorso della definizione del nuovo ciclo di programmazione sociale, e l’integrazione delle politiche rappresenta un elemento fondante. L’assessorato alle Politiche sociali – ha ricordato – ha cominciato ieri il ‘viaggio nell’Umbria sociale’ per ascoltare e acquisire le questioni del territorio. L’incontro che si terrà a Perugia il prossimo 3 luglio potrà rappresentare un ulteriore momento di confronto sullo sviluppo dell’attività delle Unità di Strada, dove l’integrazione tra pubblico e privato non sia solo per la ripartizione dei costi, ma costituisca la filosofia di fondo. L’obiettivo è quello di giungere a risposte condivise in grado di contrastare il passaggio da ‘Stato sociale’ a ‘Stato penale’ che sta subendo in questi mesi una forte accelerazione”. Per l’assessore Stufara, in Umbria ci si deve interrogare “sui processi intervenuti nell’ultimo decennio che hanno portato ai primati per le morti da overdose e per il traffico di stupefacenti”, così come si deve affrontare il problema della diffusione della cocaina “per rivisitare strumentazioni e interventi da adottare su una consistente platea che si va diversificando”. Tra le azioni per la riduzione del danno, l’assessore regionale ha ricordato l’impiego del “Narcan” (farmaco “salvavita”, che agisce come “antidoto” dell’eroina), anticipando alcuni dati: “Nell’aprile 2008 i decessi da overdose si sono ridotti del 66 per cento rispetto allo stesso mese del 2007 e sono triplicati gli interventi del 118 con il Narcan, a dimostrazione che gli sforzi fatti per il suo uso hanno prodotto risultati positivi”. I contenuti del Piano sociale in fase di elaborazione sono stati illustrati da Marcello Catanelli, dirigente della Direzione Sanità e Servizi sociali della Regione Umbria. “Le dipendenze, non solo da stupefacenti – ha detto – rappresentano una delle sette priorità individuate, con un elemento di novità che tiene conto della complessità e della trasformazione del fenomeno, che ha assunto connotati originali con il diffondersi, accanto a quelle già note, di nuove droghe. Un fenomeno – ha aggiunto - che si può affrontare solo con un sistema di servizi in rete, al cui interno un supporto importante è costituito dai servizi di prossimità, con spazi dove è possibile, ad esempio, anche curare la propria igiene personale e fare colazione. Servizi – ha proseguito Catanelli - che consentono di avvicinare un maggior numero di persone. In questo campo – ha concluso – l’impresa sociale, il ‘Terzo settore’, svolge un ruolo fondamentale che la Regione vuol incoraggiare e valorizzare, rafforzando l’interazione tra servizio pubblico e privato”. In apertura del seminario, introdotto dall’intervento del vicepresidente della cooperativa “Borgorete” Roberto Liberati, sono stati presentati dati e attività più significativi dei dieci anni di lavoro dell’Unità di Strada e del “Centro di accoglienza a bassa soglia” di Perugia. “Dal 2001 ad oggi – ha detto, tra l’altro, Luigina Nicolussi – abbiamo registrato complessivamente un notevole aumento di contatti sia da parte dei consumatori di sostanze stupefacenti delle fasce ‘dell’emarginazione’, sia degli italiani ‘integrati’. Nei primi cinque mesi di quest’anno abbiamo invece assistito a un calo dei contatti con le fasce dell’emarginazione, frutto a nostro avviso dell’inasprirsi delle politiche sanzionatorie che hanno ricondotto il problema nel sommerso”. LA SCHEDA L’”Unità di Strada” ha iniziato la sua attività quale servizio di riduzione del danno nel 1998, nell’ambito del progetto “Perugia città sicura e democratica”. A gestirlo operativamente le cooperative “Il Borgo” e “La Rete” (oggi “BorgoRete”), mediante operatori sociali con esperienza nel lavoro di strada e nel campo della tossicodipendenza. Gli obiettivi, condivisi con il Comune di Perugia dopo una fase di sperimentazione in cui è stata effettuata la mappatura del centro storico di Perugia, erano tra gli altri quelli di avvicinare i servizi sociosanitari ai consumatori, fornire sostegno alla popolazione in situazione di disagio e con problemi di dipendenza, ridurre l’esclusione sociale dei consumatori aiutandoli a uscire dalla droga o nel reinserimento sociale, ridurre i problemi sanitari legati all’uso di sostanze. Dal 2000 il progetto è stato finanziato in maniera continuativa e dall’aprile 2001 è stato ampliato aggiungendo all’”Unità di Strada per le tossicodipendenze” la presenza del “Centro di accoglienza a bassa soglia” (“Cabs”). Dal primo gennaio 207 i due servizi sono gestiti in convenzione con l’Usl 2, su affidamento del Consorzio “Abn”. L’Unità di Strada è cofinanziata al 50% dal Comune di Perugia. L’Unità di Strada opera prevalentemente nella zona della stazione ferroviaria di Fontivegge, dal martedì al sabato, dal tardo pomeriggio. Due operatori, che dispongono di un furgone appositamente attrezzato, cercano di stabilire relazioni significative con i consumatori e di favorire l’incontro di questi con i servizi sociosanitari mediante informazioni ed accompagnamenti. Curano, inoltre, la distribuzione di materiale sterile e di “Narcan”, lo scambio di siringhe e offrono tè. Il “Cabs”, situato al numero 8 di via Goldoni (vicino all’Università per Stranieri) è una struttura di accoglienza diurna rivolta a chi ha problematiche connesse all’uso e abuso di sostanze. È aperto tutte le mattine, dal lunedì al sabato (tranne il giovedì), e tutti i pomeriggi dal martedì al sabato. Alla presenza di tre operatori, al mattino è possibile avere una piccola colazione, curare l’igiene personale, lavare i propri indumenti. Lo spazio principale è riservato ai colloqui e all’accompagnamento ai servizi sociosanitari; nel pomeriggio spazio anche alla socializzazione, con riunioni e la proiezione di film. Al “Cabs”, che dispone pure di uno spazio attrezzato per il deposito bagagli, si effettua la distribuzione di materiale sterile e di “Narcan” e lo scambio di siringhe. Ed ecco alcuni dati. Nel primo triennio, dal 1998 al 2000, l’Unità di strada di Perugia è entrata in contatto con 204 persone, il 32% delle quali tossicodipendenti non in carico a un “Sert” (Servizio per le tossicodipendenze). Negli anni successivi, il numero dei contatti dell’Unità di strada è passato dai 2.359 del 2001 ai 6443 del 2007; nei primi cinque mesi del 2008 sono stati 5635. Per il “Cabs”, dai 1537 accessi del 2001 si è saliti ai 13635 del 2007; da gennaio a maggio 2008 sono stati 7103. In particolare, tra i 5635 contatti che l’Unità di Strada ha avuto quest’anno, 691 sono donne e 4944 uomini; quanto all’età, 460 sono giovani sotto i 24 anni e 5175 sopra i 24 anni. La maggior parte sono italiani (3350, di cui 582 donne; 376 giovani); 2285 gli stranieri (di cui 109 donne; 84 giovani). A frequentare il “Cabs” nei primi cinque mesi del 2008 sono state 691 persone diverse: 106 donne e 585 uomini. In prevalenza (623) sopra i 24 anni e italiani (490, di cui 91 donne e 53 giovani). Quanto ad alcune delle attività di relazione svolte da Unità di Strada e “Cabs”, nel 2001 ci sono stati 267 ascolti e colloqui, 177informazioni sui servizi territoriali, 83 “counseling” (overdose, “Hiv”, epatite, buone pratiche) e 153 accompagnamenti ai servizi sociosanitari. Lo scorso anno si è saliti a 2786 ascolti e colloqui, 484 informazioni sui servizi territoriali, 419 azioni di “counseling” e 153 accompagnamenti. Da gennaio a maggio 208 le attività di ascolto e colloquio sono già state 2174, 218 le informazioni sui servizi territoriali, 285 “counseling” e 102 accompagnamenti. Per quanto riguarda la distribuzione di materiale sanitario nei due servizi gestiti da “BorgoRete”, si è passati dalle 891 siringhe date nel 2002 alle 22.978 del 2007; dalle 573 siringhe ritirate sempre nel 202 alle 12.197 del 2007. Aumentata anche la consegna di acqua distillata e di profilattici (in quest’ultimo caso, dai 141 del 2001 ai 2007 dello scorso anno). Dal 2004 si distribuisce anche il “Narcan”, con un incremento dai 15 farmaci del primo anno ai 471 del 2007. Da gennaio a maggio 2008 sono stati distribuite 329 confezioni di “Narcan”, 1184 profilattici e 15934 siringhe; 11220 le siringhe ritirate. Condividi