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di Stefano Vinti Le polemiche personali apparse oggi sui quotidiani locali sorprendono ed amareggiano, al di la del merito la dicono lunga sulla crisi della politica e il suo imbarbarimento nonchè sulla distanza siderale che separa il ceto politico dai problemi concreti dei cittadini e dei lavoratori. Le accuse violente che mi sono state rivolte non precedute da una richiesta di incontro, da una telefonata, dalla costruzione di una tavolo dove magari confrontarsi anche aspramente, le respingo categoricamente. Non il sottoscritto, ma Rifondazione Comunista dell'Umbria in questi mesi ha lavorato duramente sul progetto de "La Sinistra-L'acorbaleno", subordinando anche i propri interessi di parte, la propria visibilità, all'unità di tutte le soggettività politiche, sociali, culturali, associazionistiche e del movimento. Rifondazione ha messo in campo la propria forza politica, organizzativa, culturale al servizio di tutti, con la convinzione che dalla nostra regione sarebbe potuto partite un contributo significativo alla nascita di un soggetto unitari ma plurale della sinistra, in grado di avere un ruolo non residuale e di testimonianza sullo scenario politico e sociale, nazionale e regionale., Abbiamo intuito che occorreva un soggetto forte a sinistra in grado di aprire una prospettiva diversa all'arrivo dello tsunami del partito Democratico. Che questa prospettiva poteva essere perseguita non solo dalla quattro forze politiche organizzate: Sd, Verdi, Pdci e Rc, ma anche da tante altre soggettività che in questi anni hanno resistito e mantenuta aperta una possibilità. Abbiamo creduto e ne siamo tutt'ora più che convinti che non è sufficiente, assemblare solo le forze esistenti, ma occorre sviluppare una critica della politica, vivere pratiche politiche diverse, dotarsi di un nuovo progetto autonomo ad iniziare dal piano culturale. La crisi della civiltà del lavoro, la crisi ambientale, sono talmente devastanti che solo una nuova sinistra radicata sul territorio e nella società, aperta e innovativa, popolare, dotata delle forze necessarie sul piano politico e istituzionale e di una deguata massa critica, può pensare di aggredire le contraddizioni che sono il portato questa globalizzazione neo-liberista, anche a fronte dell'impotenza e dei fallimenti di un riformismo e compatibilista. Su queste ipotesi abbiamo lavorato in Umbria per primi sul piano nazionale con il "Patto di consultazione" al Comune di Perugia, una scelta giusta che si è estesa ad altre realtà istituzionali e territoriali. Abbiamo risposto ad una esigenza che ci è richiesta dalla nostra gente, in cui ci sentiamo pienamente impegnati, ora più che mai. Rifondazione non vuole fare la padrona di niente, anzi abbiamo dimostrato che siamo al servizio di tutti. Di tutti coloro che lavorano all'Unità. Siamo il motore dell'Unità. Il tavolo umbro de "la Sinistra-L'arcobaleno" non riconosce a nessuno il diritto di veto, non può riconoscere a nessuno di imporre la propria agenda politica, si decide semplicemente insieme. Il Tavolo non ha mai posto come prioritaria della legge elettorale. E' stato posto dalla coalizione del centrosinistra che è altra cosa dalla Sinistra. O Sbaglio? La Sinistra ha definito quattro priorità politiche per l'Umbria: il lavoro e lo sviluppo economico, le politiche sanitarie, le politiche ambientali e dello smaltimento dei rifiuti, le politiche sociali e della sicurezza urbana. Su questi quattro problemi sono stati costruiti dei cantieri (verticali) coordinati dalle quattro forze politiche: il lavoro da Calistri (sd), l'ambiente (fiorelli Verdi), la sanita (manfronti Prc), il sociale (Bartolini Pdci). De quattro cantieri stanno producendo analisi e proposte. Solo quello delle politiche sociali si è riunito per insediarsi. Un impegno difficile e faticoso a cui va la gratitudine del Prc a tutte le compagne e i compagni che hanno lavorato unitariamente. Sarà compito del Tavolo generale valutare il lavoro svolto. Sbaglio o si è deciso unitariamente che il lavoro dei cantieri sarebbe stata la base per la conferenza programmatica di dicembre o di gennaio? Coerentemente i soggetti presenti all'ultima riunione del Tavolo (Sd, Ars, Uniti a Sinistra, il cantiere di Occhetto, il prc, Sinistra Europea) hanno deciso la nuova data: il 16 e 17 fabbraio per la conferenza programmatica regionale e almeno 4 grandi iniziative territoriali. E allora dov'è il problema? Occorre essere seri la società regionale ci osserva, ci valuta, ripone in noi delle aspettative che non possiamo permetterci di deludere. Siamo disposti a discutere e a confrontarci su qualsiasi problema, compresa la legge elettorale, così come lo abbiamo deciso al tavolo della sinistra del 15 ottobre, richiedendo delle proposte concrete nero su bianco. Così come lo abbiamo detto al tavolo regionale dell'Unione, ad oggi però ancora nessuno ha avanzato tali proposte. Neppure chi ritiene che la legge elettorale sia pregiudiziale per partecipare a pieno titolo al tavolo de La Sinistra-L'arcobaleno dell'Umbria. Allora: a che gioco stiamo giocando" I sondaggi ci accreditano in Umbria ad una percentuale elettorale attorno al 20 per cento. E' credibile. Non ci sfugge che una sinistra a questi livelli cambierebbe lo scenario politico regionale: gli assetti di potere e le prospettive stesse dell'Umbria, insomma un competitore vero per il Pd e per il partito del popolo delle libertà. Dopo l'assemblema dell'8 e del 9 a Roma che ci siano tutte le condizione per giocare una grande partita, non di nicchia o minoritaria, non per salvaguardare i destini personale di questo o di quel dirigente politico. Rifondazione pienamente dentro questo processo, ognuno si assuma le sue responsabilità: le porte dell'unità si sono spalancate. Condividi