Manovra/ Confesercenti Umbria: aumento Iva scelta sciagurata
PERUGIA - "L'aumento dell'Iva in manovra sarebbe una scelta sciagurata per l'economia e per le famiglie italiane e ovviamente umbre. Un semplice calcolo basta a dimostrare l'insensatezza di questa eventuale scelta che farebbe due vittime certe, i consumi e le famiglie, soprattutto quelle meno abbienti".
Ad affermarlo Sandro Gulino, presidente Confesercenti Umbria. "Se dunque si desse credito alle ipotesi piu' gettonate - spiega una nota della Confesercenti - gli aumenti delle aliquote Iva dovrebbero fornire un gettito compreso tra i 6 e i 10-11 miliardi di euro. Da calcoli fatti dal centro studi Confesercenti Umbria, questo significherebbe un incremento medio dell'esborso per le famiglie umbre a sua volta compreso tra 270 e 410 euro l'anno, cioe' in percentuale, tra l'1 e l'1,7% in piu'.
Ma questi aumenti di prezzo dei beni potrebbero produrre anche una riduzione dei consumi, gia' bassi, delle famiglie umbre fino a ridurli di un altro punto decimale e collocarli allo 0,3 % per il prossimo anno, visto che gia' oggi molte famiglie hanno esaurito il cuscinetto rappresentato dal flusso di risparmio e la crisi ha anche ridimensionato la platea dei soggetti che possono contare sull'aumento del grado di indebitamento per sostenere il tenore di vita".
Per Gulino "misure come l'aumento dell'Iva fanno a pugni con la realta' vera del Paese che invece esprime difficolta' a non finire: le famiglie si ritrovano a subire i contraccolpi della politica fiscale in un momento in cui non hanno avvertito ancora i benefici di una ripresa che nei fatti non c'e' stata. Il reddito disponibile manterra' a stento il ritmo dell'inflazione, e stentera' ad aumentare in termini reali. Gli aumenti dei consumi resteranno quindi quasi azzerati, e condizionati dall'ipotesi che la fase di riduzione del tasso di risparmio continui ancora".
"Non si vuol proprio comprendere - insiste Gulino - che la via obbligata ma anche quella certamente virtuosa e' la riduzione della spesa, il taglio coraggioso degli sprechi, la semplificazione e aggregazione della pletora di servizi pubblici. Senza dimenticare quella priorita' costituita dalla necessita' di privilegiare gli investimenti ed il lavoro".




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