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di Andrea Della Sciucca PERUGIA - “Positivo lo stato di salute delle acque del Lago Trasimeno anche se risultano ancora inquinate le due foci dei torrenti Anguillara e, in particolar modo, Paganico”. Questo è quanto riferito in mattinata da Legambiente sulle condizioni del 4° lago più grande d’Italia. La campagna, chiamata “goletta dei laghi”, da 3 anni sottopone a monitoraggio le acque di balneazione. Come già detto, il quadro generale nel complesso è risultato sano ma, a destare molta preoccupazione è la foce del torrente Paganico, che risulta superare oltre 10 volte i parametri imposti dalla legge. Altro timore è stato espresso per l’abbassamento del livello idrometrico del Lago, registrato ad oggi sui 126 cm sotto lo zero, che, in caso di una nuova emergenza idrica, metterebbe a repentaglio il delicato ecosistema lacustre. Legambiente-Umbria ha inoltre riscontrato diverse illegalità soprattutto in aree di pregio ambientale, come il progetto di lottizzazione a Montalcino S. Feliciano a Magione (per cui sono già state raccolte 1.500 firme ed è stato presentato un esposto alla magistratura). Qui, dal 1994, sono stati previsti 53.000 mc. di lotti (divenuti ad oggi 43.000 ma comunque con dei seminterrati che, in sostanza, fanno ritornare la cubatura al livello precedente). Questa eccessiva urbanizzazione mette a rischio la portata del bacino del Lago, esponendolo sempre più a crisi idrica. Altra importante battaglia è quella per la sospensione immediata degli interventi di dragaggio, richiesta da Legambiente alla Provincia di Perugia, per gli effetti disastrosi che questa pratica causa all’ecosistema del Trasimeno. Per quanto riguarda il turismo, invece, sono oltre 1 milione le presenze registrate ogni anno che, visto la cifra non certo esigua, impone un tipo di servizio turistico efficiente ma che sia rispettoso dell’ambiente. Da segnalare, come esempio di un nuovo tipo di imprenditoria, i partner e finanziatori di questa campagna che sono: la C.o.o.u. (consorzio obbligatorio oli usati) e la C.o.b.a.t. (consorzio obbligatorio batterie esauste). Gli enti garantiscono, senza alcuno costo, il corretto smaltimento e riutilizzo di oli lubrificanti usati e di batterie auto. Per far meglio comprendere perché quest’ultime sono da annoverare tra le eccellenze di un’”Italia che funziona”, basta far parlare alcune cifre: una sola goccia di olio lubrificante usato, scaricato in un lago, può inquinare 1.000 litri d’acqua; nel 2007 in Italia la Coou ha recuperato 215.245 tonnellate di oli usati (3.160 nella sola Umbria), facendo passare all’80% la percentuale di oli rigenerati nella nostra Penisola mentre, la Germania si attesta ad un 60 % e Spagna e Francia non arrivano al 40%. Ultimo numero importante è quello per scoprire dov’è il punto di raccolta oli ( e batterie) più vicino: 800 863 048 (ricordiamo che la consegna è gratuita). Condividi