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Incalzata da presso, dopo il tragico incidente di Torino che è costata la morte di quattro lavoratori, la TK-AST ha manifestato oggi la sua disponibilità a siglare un accordo finalizzato ad incrementare le misure di sicurezza nello stabilimento di Terni. L’annuncio è stato dato dall’amministratore delegato della ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni, Harald Espenhahn, nel corso della riunione che si è svolta presso la Prefettura ternana (che ne ha coordinato i lavori)del tavolo tecnico, con la presenza di tutte le istituzioni locali, delle organizzazioni sindacali, degli enti preposti alla sicurezza e, appunto, del rappresentante dell’azienda. Scopo di questo incontro era la stipula di un protocollo d’intesa sulla sicurezza, come preteso con grande determinazione dal ministero della Salute. L’impegno del Ministero era sottolineato dalla presenza stamani, a Terni, del sottosegretario Giampaolo Pansa che, dopo essersi congratulato per la presenza dell’azienda, si è augurato che, come previsto nella riunione di lunedì scorso a Roma, si arrivi anche nella città umbra alla sottoscrizione di un documento che coordini e definisca le linee di intervento per una più forte azione di prevenzione e di riduzione dei rischio presenti all'interno delle acciaierie ternane. Un segnale positivo al riguardo – ha poi aggiunto – si dovrà vedere entro i primi giorni del prossimo anno, con la sua sottoscrizione da tutte le parti in causa. Patti ha poi portato ad esempio i protocolli che sempre in tema di sicurezza sul lavoro sono stati già realizzati all'Ilva di Taranto e nei più importanti porti italiani. ''Un forte appello lo rivolgo ai mezzi di informazione tutti – aveva poi concluso il sottosegretario - affinché passata l'onda emotiva di questi giorni, si continui nell'azione di 'illuminazione' della questione sicurezza sul lavoro. Sarebbe l'unica risposta veramente positiva ai lutti di questi giorni''. Sempre sul tema della sicurezza sul lavoro, c’è anche da segnalare il convegno che si è svolto sempre stamani a Terni, promosso dalla Provincia a dall’associazione culturale “Pietro De Laurentiis'', insieme alla Regione Umbria, al Comune di Terni, alla Basell, a Confindustria Terni e all'Ance Umbria. In questa circostanza il Sindaco Raffaelli ha sostenuto che ''Sul terreno delle politiche per la sicurezza a Terni non siamo certo all'anno zero'' e ''non solo perché fin dagli anni '80 questa città è stata la culla del Mesop, il pionieristico centro di medicina sociale preventiva che primo in Italia rese gli operai artefici e custodi della loro sicurezza, ma perché in questi anni si è continuato a lavorare in maniera integrata, senza rassegnazione, a combattere contro gli infortuni, con la consapevolezza che questi non sono solo un problema di arretratezza, di lavoro nero e di precarietà, ma che il rischio professionale sopravvive anche nei punti alti dello sviluppo, nelle situazioni dinamiche di delocalizzazione, rilocalizzazione, innovazione e trasformazione degli impianti''. Adesso, la tragica lezione dell'Ast di Torino deve spingerci ad andare ancora più avanti sul versante dell'impegno integrato per la prevenzione, senza fughe dalla responsabilità ma anche senza ambiguità, affinché nel sito di Terni, dove “si sono concentrati negli ultimi anni 500 milioni di euro di investimenti, anche in seguito all'avvio a dismissione di quello torinese, le politiche di sviluppo siano tenute strettamente insieme con le politiche della sicurezza e della tutela ambientale”. “Lo sviluppo innovativo, che può essere un portato positivo della globalizzazione, ma che può essere anche fonte di problemi – ha concluso -, deve coesistere con politiche sempre più agguerrite e mirate di prevenzione e tutela, sia sotto il profilo ambientale che della sicurezza, e la cittadinanza attiva e il protagonismo delle rappresentanze sindacali sono le precondizioni per questo sforzo innovativo, senza il quale l'emozione per la tragica sorte delle vittime rischia di limitarsi a una sorta di spettacolarizzazione dolorosa della sofferenza''. Condividi