Il Pacchetto sicurezza approvato dal Parlamento è un obbrobrio culturale e politico.
Dopo che un immenso apparato dell’informazione ha modellato un’opinione pubblica ad essere terrorizzata di un’ emergenza circa la sicurezza urbana, a fronte del calo di ogni tipo di delitto, il Pdl ha approvato un decreto sicurezza da brividi: militarizzazione delle città, espulsioni per gli stranieri, immigrazione percepita come pericolo sociale.
A questo si aggiunga che Berlusconi, con l’emendamento “bloccaprocessi”, si è posto al di fuori del circuito della giustizia a cui sono sottoposte tutte le cittadine e tutti i cittadini di questa maltrattata Repubblica. Anche in queste circostanze registriamo la non-opposizione del Pd a l’azione timorosa del Presidente Napolitano.
La Legge è uguale per tutti? No, nella nostra Repubblica da oggi non sarà, teoricamente, più così.
Un disastro politico a cui sarà difficile porre rimedio. Occorre ricostruire una opposizione politica e sociale nel Paese, una mobilitazione delle coscienze democratiche e progressiste, ci vuole una informazione non asservita al berlusconismo, una opzione culturale non elitaria ma popolare.
Occorre un lavoro di lunga lena.
Stefano Vinti - Segretario Regionale Prc Umbria
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