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L'ombra di Fidel torna ad allungarsi sulla politica cubana. L'ormai ex Lider, lasciato il potere per problemi di salute che gli impediscono di apparire in pubblico ormai da quasi due anni, ha moltiplicato gli incontri con i rappresentanti stranieri in visita nell'Isola: quattro in una settimana, dopo un periodo in cui sembrava sparito totalmente dalla scena. E le rassicurazioni: nessuno 'strappo' con il Governo guidato dal fratello Raul, ha tenuto a precisare anche ieri a mezzo veline dopo il clamore suscitato dalla sua reazione negativa all'annuncio dell'Ue della revoca delle sanzioni. L'ultimo incontro, dopo i due con Hugo Chavez e quello con il presidente uruguaiano Tabare Vasques, Fidel lo ha avuto con un dirigente del Partito comunista cinese. E' stato invitato alla cerimonia d'apertura delle Olimpiadi di Pechino ("salute permettendo", ha riferito la tv di Cuba), ha lodato il lavoro del fratello e spiegato di "cooperare" con il governo e il partito che non guida più ma solo come consigliere esterno che mette a disposizione il suo tempo libero. Il comunicato ufficiale letto dalla televisione cubana, e ripreso da tutti gli organi di stampa spagnoli, al termine dell'incontro di ieri con He Guogiang dà l'impressione di una riflessione 'da pensionato'. Fidel ha spiegato al suo ospite: "Che cosa faccio io? Coopero mettendo insieme notizie e dati, e facendo analisi sui problemi internazionali più acuti che vanno all'attenzione della direzione del partito e dello Stato. Dispongo di tempo per raccogliere una grande quantità di informazioni, cosa a cui dedico quasi tutte le ore del giorno". Ma anche senza le aggiunte - "Fidel ha valorizzato gli sforzi delle Direzione della rivoluzione, e in particolare di Raul, in materia di unità" - l'ultima nota si presta a una lettura solo politica. Quel "disprezzo per l'enorme ipocrisia dell'Europa" annunciato da Fidel, prima di un commento ufficiale da parte dei governanti in carica e senza che quelli ufficiosi fossero negativi, lo aveva già costretto a una precisazione a distanza di poche ore: "Non sono e non sarò mai il capo di una frazione o di un gruppo, pertanto non si può dedurre che ci siano contrasti all'interno del Partito". Placati i venti di fronda, sull'argomento delle sanzioni Ue è alla fine uscito allo scoperto il ministro degli Esteri. Nessun attacco, anzi: "Le sanzioni europee sono stata sconfitte dai valori di Cuba", ha detto Felipe Perez Roque, stando a quanto riferito dalll'edizione online dello spagnolo El Mundo che cita l'agenzia di stampa ufficiale dell'Avana. Condividi