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Il responsabile ambiente della federazione perugina di Rifondazione Comunista, Andrea Caprini, non ci va per il sottile e bacchetta il consigliere verde, Oliviero Dottorini, dicendosi preoccupato per le aperture da questi espresse verso l’introduzione in Umbria di “forme di smaltimento alternative”. “Evidentemente la gita a Vienna (organizzata dalla Regione, ndr) è stata più toccante di quanto si poteva immaginare”, commenta Caprini, che poi continua ironicamente: “E come Saulo sulla via di Damasco il capogruppo dei Verdi torna folgorato dalla possibilità, prima esclusa categoricamente, di nuovi impianti di smaltimento nella nostra Regione”. Caprini concorda sulla necessità di aumentare i livelli di raccolta differenziata nei comuni, “ma nello stesso tempo –afferma- crediamo sia sbagliato aprire sulla possibilità di insediare nuovi impianti di smaltimento in Umbria, scelta che Rifondazione Comunista riteneva, ieri come oggi, sbagliata. Non vorremmo che le soluzioni prospettate da Dottorini siano altro che cavalli di Troia per dare il via libera, nel nuovo Piano Regionale, alla costruzione di nuovi inceneritori”. “Una soluzione –conclude perentoriamente - che anche il Tavolo Ambientale della Sinistra Umbra ritiene inaccettabile per le esigenze dei nostri territori e per i rischi connessi con la salute dei cittadini”. Condividi