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PERUGIA – “Un adeguamento degli strumenti per lo sviluppo, l'innovazione e L'internazionalizzazione imprescindibile per sostenere il sistema economico regionale. Un atto di indirizzo pensato per eliminare sovrapposizioni, rendere più efficace il sistema delle Agenzie regionali e delineare uno scenario coerente con il contesto economico dell'Umbria”. Così il consigliere regionale OLIVIERO DOTTORINI (presidente della Commissione affari istituzionali) ha presentato in Aula le Linee di indirizzo per la riforma delle agenzie regionali – approvato con 18 voti favorevoli e 8 contrari del centrodestra - illustrando poi i contenuti dell'atto ed evidenziando la scelta di una “governace intesa come capacità di orientare l'azione delle agenzie verso gli obiettivi indicati dall'Esecutivo, mentre spetterà al Consiglio regionale effettuare il monitoraggio sull'attività svolta. Le linee guida relative alla riforma del sistema delle Agenzie rispondono all’esigenza di eliminare sovrapposizioni, razionalizzare e rendere maggiormente efficace il complesso di soggetti strumentali dedicati a concorrere alla realizzazione degli obiettivi strategici regionali, mettendoli in grado di assumere funzioni rispondenti alle del sistema e di ricoprire un ruolo non altrimenti sostituibile dai vari soggetti istituzionali e privati. Questo atto delinea uno scenario che prevede di approntare soluzioni organiche e coerenti per l’intera tecnostruttura regionale e delle agenzie in grado di rimuovere gli eventuali fattori di separatezza e garantire un approccio integrato al problema.” Il consigliere regionale ha anche evidenziato le modifiche al testo maturate nell'ambito dei lavori di commissione: “Per quanto riguarda Sviluppumbria, diverrà una società completamente pubblica (con l'uscita dei soci privati), potrà operare soltanto per le autonomie locali e funzionali (Province, Comuni e Camere di commercio) e da queste verrà finanziata. Una sola società, articolata in 2 settori, opererà per il sostegno e la promozione dello sviluppo e per la gestione delle partecipazioni all'interno di società e consorzi e per la gestione del patrimonio della Regione. Le politiche per l'innovazione (a tutto campo) e l'internazionalizzazione saranno correlate a quelle per lo sviluppo. La finanziaria Gepafin avrà norme statutarie e parasociali per assicurare una governance e una gestione condivisa, una pari dignità dei soggetti partecipanti ed evitare eventuali conflitti di interessi tra le attività dei soci di Gepafin e quelle proprie dei soggetti che la partecipano (consorzi fidi e gruppi bancari)”. Per Pavilio Lupini(Prc), si tratta di “un documento importante arricchito dal lavoro della Co mmissione. Per l’esponente di Rifondazione Comunista l'atto ha soltanto lo scopo di fornire un indirizzo politico a cui le agenzie devono attenersi. “Condividiamo – ha detto – la scelta di elevare il livello di governance della Regione con un approccio globale e integrato: si tratta di uno sforzo per superare modelli di intervento pubblico ormai superato. Le linee di riforma sono state stilate valutando i risultati raggiunti e non i nomi dei presidenti delle agenzie”. Paolo Baiardini (Pd) ha invece sostenuto che “Dopo mesi di discussione, anche all'interno della prima Commissione, l'opposizione non ha presentato alcun progetto alternativo di riforma. I dati macroeconomici e le statistiche ci descrivono una situazione regionale statica, in cui si registrano degli arretramenti e si definiscono alcune contraddizioni, come la diminuzione del Pil e l'aumento del numero degli occupati. In Umbria ci sono 84 mila imprese che contano, in media, su poco più di 2 dipendenti. Per sostenere e riorientare le attività imprenditoriali servo interventi incentrati su un doppio binario che prevedano al tempo stesso più mercato e più intervento pubblico, con la Regione che agisce dove il mercato non è in grado di operare autonomamente. Finanza e promozione dello sviluppo devono restare separati tra Sviluppumbria e Gepafin, affinché la gestione dei due ambiti sia autonoma e più efficiente. Sarà necessario verificare quanto gli attori locali siano disposti a rischiare per uscire da una situazione di stallo: se gli imprenditori che rappresentano le eccellenze dell'Umbria si pongono alla guida della riorganizzazione del sistema economico umbro, seguendo queste linee di indirizzo si può cercare di rilanciare l'economia regionale”. Ada Girolamini (Sdi), ha sostenuto che “L’atto ha avuto tempi lunghi, ma è uscito dal confronto in commissione più chiaro e completo. Il rinnovamento delle Agenzie regionali si è reso necessario per adeguarle ai mutamenti del contesto economico, un processo che si collega in maniera imprescindibile alle linee per le politiche industriali. Le linee proposte fanno propri alcuni punti cardine proposti dal gruppo socialista nei mesi scorsi: l’esigenza di specializzazione evitando duplicazioni; la semplificazione e integrazione, con il coordinamento di un’unica regia istituzionale e programmatica e la selettività delle strumentazioni, con riduzione dei costi. Resta da sviluppare, in fase di attuazione, la sinergia interregionale. Sulla ‘nuova’ Gepafin, infine, una perplessità: mi chiedo – ha anche detto - se la massa critica economica e dimensionale delle imprese umbre giustifichi l’investimento sull’agenzia e quale sarà il suo rapporto con il sistema dei ‘consorzi fidi’. L’attuazione delle linee, che mi auguro veloce, consentirà al Consiglio di valutare la bontà delle scelte”. Per l’assessore Vincenzo Risommi “Si tratta di un documento a cui seguiranno i disegni di legge di attuazione e gli atti societari necessari per adeguare le strutture a quanto previsto dall'atto. Alcune riforme, e questo è un dato politico rilevante, sono già state fatte ed hanno riguardato una buona metà del sistema. L'esigenza di riformare le agenzie regionali non nasce dal loro fallimento ma dalla necessità di dotarsi nuovi strumenti per affrontare nuove criticità. È inoltre cambiato il quadro normativo nazionale e comunitario, a cui è stato necessario adeguarsi. Tutte le società partecipate dalla Regione chiudono i loro bilanci in attivo o in pareggio (tranne il Centro multimediale, dove abbiamo solo il 4 per cento). Questa riorganizzazione porta anche ad una netta semplificazione: la Regione possiede le azioni di 6 società soltanto, la metà delle quali vengono riformate. Rispetto alle esigenze di internazionalizzazione e innovazione la scelta è di unire le nostre risorse con quelle di altri soggetti per fare massa critica per creare un tessuto connettivo che avvicini impresa e ricerca. SCHEDA/strong> A SVILUPPUMBRIA spetteranno tutte le attività connesse alla promozione dello sviluppo economico, comprese le funzioni di valorizzazione del patrimonio immobiliare attualmente svolte da RES Spa. Per perseguire una valorizzazione coordinata del potenziale regionale di competenze e conoscenze nell'ottica di un sistema regionale dell'INNOVAZIONE, è prevista la creazione di un consorzio nel quale far riconfluire nuove attività oltre a quelle già svolte da Umbria Innovazione e Pta 3A, che veda insieme alla Regione i soggetti istituzionalmente impegnati nella produzione di conoscenza come l'Università e gli istituti pubblici di ricerca come Cnr e l'Enea. Tutto ciò per promuovere e facilitare la collaborazione tra i centri produttori di conoscenze tecnico-scientifiche e il sistema delle imprese che ha vantaggi nell'applicare tali conoscenze, indirizzando questa collaborazione verso programmi di ricerca multidisciplinari e di medio periodo, focalizzati in settori strategici suscettibili di maggior prospettiva di avanzamento della conoscenza e di più incisive ricadute sotto il profilo tecnologico. Il nuovo consorzio dovrà: promuovere la collaborazione tra ricerca e impresa per progettare e dare vita a nuove attività imprenditoriali; sostenere la creazione e lo sviluppo di attività innovative ad alta tecnologia; valorizzare le risorse umane per sviluppare le competenze necessarie ad affrontare il mercato della conoscenza; svolgere esercizi di valutazione e previsione tecnologica, per identificare le frontiere della scienza su cui impresa e ricerca possono lavorare insieme; promuovere il networking tra imprese, anche a scala nazionale e internazionale, per offrire agli operatori la possibilità di nuovi spazi, nuovi partner e mercati. GEPAFIN è una società finanziaria la cui funzione principale è quella di supportare le piccole e medie imprese nel reperimento di risorse finanziarie sotto forma di capitale di debito (tramite prestiti bancari a medio-lungo termine) e sotto forma di mezzi propri (tramite capitale di rischio). Essa opera sostanzialmente con risorse provenienti da fondi della Regione di provenienza comunitaria e quindi è soggetta alle norme comunitarie di tutela della concorrenza e di regolamento dei mercati.È prevista la variazione dell'assetto societario con la partecipazione diretta della Regione, la trasformazione di Gepafin in “intermediario finanziario vigilato da Banca d'Italia” (necessaria per gli intermediari con un volume d'affari superiori a 75 milioni di euro), la fusione per incorporazione di Gepafin spa con la partecipata Capitale e Sviluppo spa nonché l'acquisizione delle funzioni e risorse pubbliche attualmente collocate in NuovaFin spa (Bps, Spoleto credito e servizi). Un elemento qualificante dell'attività di Gepafin dovrà essere una localizzazione sui fabbisogni finanziari connessi ai processi di innovazione ed agli spin-off accademici e d'impresa, con particolare attenzione al ruolo cruciale che gli apporti di capitale di rischio rivestono per l'avvio e lo sviluppo di attività innovative, caratterizzate da un più alto grado di rischiosità. Il CENTRO AGROALIMENTARE verrà messo in liquidazione, le sue funzioni diinteresse pubblico ed in particolare quelle inerenti la promozione dei prodotti agroalimentari, e i marchi passano direttamente alla Regione. Gli obiettivi dell'Agenzia regionale per lo sviluppo e l'innovazione in agricoltura (ARUSIA) dovranno essere modificati: avrà piena autonomia gestionale e organizzativa e si configurerà come soggetto attuatore di attività tecnico-amministrative di sostegno al sistema produttivo agricolo e agroforestale. All'Agenzia spetteranno poi la partecipazione alla realizzazione di progetti a carattere interregionale sulla base di specifici indirizzi da parte della Giunta regionale e la cura del servizio fitosanitario. Nascerà una struttura altamente qualificata dedicata alle politiche per l'INTERNAZIONALIZZAZIONE del sistema produttivo dell'Umbria che verrà costituita presso le Camere di Commercio, le quali, congiuntamente ne assumono la governance. Avrà compiti di animazione, promozione, accompagnamento e di eventuale realizzazione di interventi specifici. Ad essa saranno aggregati l'osservatorio regionale sulla internazionalizzazione e lo sportello per l'internazionalizzazione (che cura l'integrazione dei servizi centrali - nazionali e regionali per le imprese e svolge funzioni di informazione, sollecitazione del tessuto produttivo); avrà inoltre il compito di attuare i programmi di promozione specifici e costruzione delle proposte relative tramite una attività di interlocuzione con le imprese. Altri interventi nei settori sanità, turismo, cultura, formazione e ricerca, politiche del lavoro, informatizzazione e digitalizzazione sono stati realizzati con specifici provvedimenti regionali. La legge 18 del 2006 ha ridefinito compiti e funzioni dell'Agenzia di promozione turistica (APT). La legge 10 del 2007 ha soppresso l'Agenzia Umbria lavoro (AUL). La legge 16 del 2007 ha istituito l'Agenzia Umbria sanità (AUS) per coordinare competenze e funzioni del servizio sanitario, acquisendo le funzioni del soppresso SEDES. L'Agenzia Umbria ricerche (AUR) diverrà un centro di riferimento regionale unitario per la ricerca, la raccolta delle informazioni e l'espletamento delle attività degli osservatori regionali. Una società apposita riunirà la Scuola di Amministrazione Pubblica Villa Umbra (che si occupa di formazione per il personale degli enti soci) e il Servizio Europa (SEU, una associazione che ha lo scopo di contribuire ad elevare il livello della partecipazione alle azioni di integrazione economica e di cooperazione intergovernativa intraprese dalle Comunità Europee e dalle altre Istituzioni di cooperazione europea). In prospettiva è prevista l'adesione al progetto delle associazioni degli enti locali, Anci, Uncem e Upi. La Fondazione Umbria spettacolo (FUS) è stata soppressa con un provvedimento che è stato già approvato dalla Prima Commissione del Consiglio regionale. UMBRAFLOR srl, come previsto dalla legge 8 del 2007, avrà la possibilità di agire e operare sul mercato come soggetto privato. Le Risorse per lo sviluppo spa (RES), dopo l'acquisizione delle quote detenute da Sovingest, è ora divisa al 50 per cento tra Regione e Sviluppumbria. Con un decreto del novembre 2007 è stato previsto il passaggio dal consiglio di amministrazione all'amministratore unico. I servizi gestiti dalla Ferrovia centrale umbra (FCU) saranno riqualificati secondo quanto previsto dal Documento annuale di programmazione 2007/2009 per ottenere miglioramenti in termini di velocità commerciale e di qualità del servizio offerto. Per quanto riguarda INFORMATICA E TELEMATICA, il percorso di riorganizzazione delle società regionali WEB RED e CENTRALCOM si inquadra in un discorso più generale di gestione dei servizi sul territorio umbro che coinvolge la Regione e gli altri enti locali. Si prevedono tre società di gestione dei servizi nell'ambito delle quali andranno a confluire anche società oggi gestite dagli enti locali (PERUGIA RETE; parte del CENTRO MULTIMEDIALE), una società per reti e infrastrutture (CENTRALCOM), una società per sistemi informatici (WEBRED), una società per la gestione front-office e servizi (parte del CENTRO MULTIMEDIALE e WEB RED SERVIZI). La Società CentralCom spa opera per la diffusione della banda larga sul territorio della Regione Umbria, anche attraverso il coinvolgimento diretto degli enti locali. Il progetto generale della rete di cablaggio regionale (che sarà definito nel Piano Telematico) prevede: la realizzazione iniziale di una dorsale in fibra ottica (che sfrutta il tracciato ferroviario della Fcu per contenere al massimo i costi di cablaggio) per l'interconnessione nord/sud del territorio; la realizzazione progressiva di tre anelli in fibra ottica lungo i tracciati stradali al fine di interconnettere i centri non posizionati sulla dorsale, di servire i centri minori e di realizzare la magliatura della rete a salvaguardia della sicurezza e dell'affidabilità; la realizzazione di reti di distribuzione ed accesso cittadine integrate (fibra ottica e sistemi wireless) nei 5 principali centri urbani (Perugia, Terni, Foligno, Città di Castello, Orvieto); la progressiva realizzazione di reti di distribuzione ed accesso wireless nei restanti centri e sull'intero territorio regionale. Dal luglio 2007 Centralcom ha un amministratore unico. Le attività di Webred sono state divise tra due società (entrambe partecipate da Webred spa): HiWeb srl e Webred servizi srl. Condividi