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GUBBIO - « Dopo le prime due serate – commenta l’assessore Renzo Menichetti – possiamo già dire che la proposta della rassegna del “GAM - GUBBIO ARTE MEDIEVALE” diretto dal Maestro Claudio Gasparoni ha incontrato il favore del pubblico e ha registrato consensi unanimi. Dopo l’inaugurazione nella suggestiva cornice di Palazzo Ducale, con il poema allegorico del ‘300 “LE NOZZE DI MALVEL”, sabato sera nella magica atmosfera di Petroia le antiche mura del Castello hanno risuonato degli echi della musica sacra e profana della tradizione europea medievale, dai Cantigas de Santa Maria al Laudario di Cortona, al Lamento di Tristano e Isotta con “LA LUCE DALLE TENEBRE”, degli Jokulatores Slavensis di Belgrado. Una serata entusiasmante e di grandissimo coinvolgimento – sottolinea Menichetti- grazie alla bravura dell’ensemble serbo che ha proposto al pubblico numeroso lo scenario multiforme e spesso sorprendente della vita medievale, il suo scorrere tra la spiritualità delle laudi e la schietta gioia di vivere testimoniata da madrigali e ballate. Un’ulteriore testimonianza della grande qualità del progetto editoriale :“Architettura e arte medievale di Gubbio e dell’Alto Chiascio” ideato e coordinato insieme al Gal Alta Umbria . » Alla serata era presente un’emittente televisiva serba che ha intervistato il sindaco Goracci, l’assessore Menichetti e il direttore artistico Claudio Gasparoni. Prossimo appuntamento martedì 24 giugno al Palazzo Ducale con “DI SONI ANTICHI E ANTICHE DANZE”, musiche e danze del XVI sec., un coinvolgente viaggio nelle corti signorili del Rinascimento, rievocate con i canti e le danze di quel periodo, ritrovate con un paziente e appassionato lavoro filologico. Compagnia Bandantica La Pifarescha, coreografie e ricostruzioni coreografiche Gloria Giordano, danzatori Gloria Giordano, Francesca Racioppi, Francisco José Carbajal de Lara, Marco Bendoni. Lo spettacolo è proposto in collaborazione con “D’UMBRIANTICAMUSICA” - Festival Internazionale di Musica Antica nei luoghi storici dell’Umbria. Lo spettacolo prevede una continua alternanza di brani musicali e danzati che rievocano i fasti delle Corti italiane del Rinascimento. Il programma è presentato in collaborazione con l’Ensemble BandAntica La Pifarescha, formazione musicale che propone musica polifonica ad Alta Cappella, legata alle chansons e al repertorio di danze del XV e XVI sec. (saltarelli, branles, pavane, gagliarde), eseguita con pifferi, flauti dolci, flauto col tamburo, cornamuse, bombarde, tromboni, trombe da tirarsi, percussioni. La ricostruzione degli strumenti è basata su di una rigorosa ricerca filologica, alla cui base stanno approfonditi studi di natura iconografica. “Di Soni Antichi e Antiche Danze” trova nella cornice tardo-quattrocentesca del Palazzo Ducale, una scenografia “naturale” di grande impatto e suggestione, dove musica e danza contribuiscono a restituire una precisa collocazione temporale, favorendo negli spettatori la sensazione di un salto indietro nel tempo. Lo spettacolo è introdotto da una sezione di musica strumentale del Quattrocento, e prosegue con brani musicali e danzati anche di epoca più tarda. La danza rappresentava il tessuto connettivo nell’ambito di manifestazioni private e celebrazioni pubbliche, e aveva un ruolo significativo nei singoli contesti sociali: era per il popolo rito propiziatorio nelle grandi feste annuali e stagionali, e per la Corte, momento di autocelebrazione. Lo spettacolo vuole ricreare tale atmosfera attraverso uno spaccato di vita tra le piazze e i fasti delle Corti Europee del tempo. La rappresentazione si basa sull’interpretazione e la ricostruzione di coreografie tratte dai manuali di danza italiani e francesi, redatti dai maestri di danza dell’epoca (Fabritio Caroso, Cesare Negri, Thoinot Arbeau), e prevede l’uso di costumi ispirati alle fonti iconografiche dell’epoca. I brani polifonici proposti sono legati alle chansons e al vasto repertorio di ispirazione popolare (saltarelli, branles). Ad essi si aggiungono quelli che si possono ritenere i “classici” della danza del periodo (pavane, gagliarde, balletti e canari), ossia di quel particolarissimo stile nel quale si ritrovano regole di comportamento e maniere della vita sociale, desunte dai manuali dei maestri di ballo dell’epoca. “Le bombarde e le potenti trombe sostituiscono ovunque le viole nelle feste, e le giovani ragazze danzano con bramosia al forte baccano”… Così il cronista tedesco Konrad di Megenberg, nel 1430, ci descrive la tipica situazione in cui la danza si lega al gruppo strumentale dei “Pifferi”. Tale formazione, attiva e documentata a livello storico-musicale ed iconografico già nel Medioevo, resterà in auge fino a tutto il Rinascimento, ricoprendo un ruolo decisivo nello sviluppo della prassi strumentale, sia nella musica da ballo che nell’evoluzione delle prime forme strumentali dalle forme polifoniche vocali. I Pifferi avevano una funzione strettamente connessa con la vita pubblica e di corte, potevano marciare alla testa delle processioni così come suonare durante i banchetti e per le danze di corte. Dal Medioevo al Rinascimento il repertorio dei Pifferi si sviluppa da una parte verso una pura autonomia strumentale, dall’altra in stretta connessione con la danza. “BANDANTICA LA PIFARESCHA” nasce dall’esigenza e dal desiderio di ricreare lo stile, il suono ed il fascino dell’”alta cappella”, un tipo di organico strumentale formato da strumenti a fiato e spesso accompagnato dalle percussioni, che ebbe grande diffusione in Europa nel Medioevo e nel Rinascimento. L'Ensemble si avvale di un interessante e nutrito gruppo: tromboni, tromba da tirarsi, bombarde, flauto dolce, ciaramelle, flauto e tamburo, cornamuse, flauto traverso, tamburi, cimbali, triangolo, timpani e salterio. L’uso del polistrumentismo e le differenti combinazioni di questi strumenti determinano una specifica varietà sonora, caratteristica peculiare del gruppo, in continua osmosi con un’attenta ricerca sugli stili, le prassi esecutive, le contaminazioni, le caratteristiche e le problematiche relative allo strumentario (alcuni dei componenti sono anche costruttori degli strumenti utilizzati). Per questo BandAntica La Pifarescha è in grado di offrire uno spettacolo in cui rivivono lo spessore culturale, le ricerche armoniche e timbriche, la raffinatezza ma anche la gaia vitalità che hanno fatto dell’Europa nel Rinascimento quell’universo esaltante del quale la nostra cultura risente ancora oggi. I musicisti dell’ensemble, attivi da molto tempo e non solo nel campo della musica antica, regolarmente presenti nei più importanti festival internazionali, svolgono un’intensa attività artistica in Italia e all’estero, collaborando con prestigiose formazioni (Ensemble Micrologus, La Petite Bande, Sonatori della Gioiosa Marca, Freiburger Barockorchester, Giardino Armonico, The Harp Consort, La Reverdie, Concerto Palatino, Cappella della Pieta` dei Turchini, Hilliard Ensemble, Amsterdam Baroque Orchestra, Musiciens du Louvre, Huelgas Ensemble). Diverse le registrazioni per le maggiori emittenti televisive e radiofoniche, e numerose le incisioni discografiche (Opus 111, Fonit Cetra, Dynamic, Tactus, Bongiovanni, Stradivarius, Arts, Chandos, Ricordi, BMG, Deutsche Grammophone, Erato, Sony Classical, Decca, Harmonia Mundi) che hanno ricevuto ottime critiche della stampa specializzata ed importanti riconoscimenti internazionali. GLORIA GIORDANO - Si è diplomata presso l’Accademia Nazionale di Danza, dove è docente di Teoria della danza dal 1986, ha approfondito lo studio della danza rinascimentale e barocca in Francia e in America, tra gli altri con: Christine Bayle, Angene Feves, Francine Lancelot, Barbara Sparti. Interprete nelle compagnie italiane e straniere attive nel settore, si è esibita in numerosi festival in Italia, Francia, Germania, Inghilterra, Polonia, Slovenia, Svizzera. Si dedica alla ricerca e all’interpretazione dei manuali dell’epoca ed alla ricostruzione coreografica, realizzando spettacoli di musica e danza antica (tra gli altri: ENTRÉE, Concerto di musica e danza francese del XVII e XVIII secolo, Concertazione Andrea Perugi; DI SONI ANTICHI E ANTICHE DANZE, Musiche e danze del XV e XVI secolo, in collaborazione con BandAntica La Pifarescha; INTORNO AL FONTE DI NARCISO, Teatro-danza del Rinascimento e primo Barocco italiano, Regia Vincenzo Versari). Ha firmato coreografie anche per il teatro d’opera, collaborando, tra gli altri, con i registi Stefano Vizioli e Vera Bertinetti, per cortei storici e programmi televisivi. Partecipa a convegni internazionali, pubblica su riviste specializzate, fra cui “La danza italiana”, “Chorégraphie”, “Dance Chronicle”, “Dance Research”, e in opere collettive (“Di sì felice innesto”. Rossini, la danza, e il ballo teatrale in Italia, 1996; Le Nozze di Teti e Peleo Venezia, 1639 – Parigi, 1654, 2001; Prima la danza. Festschrift für Sibylle Dahms, 2004) e cura voci per il Dizionario Biografico degli Italiani Treccani. È stata invitata a tenere conferenze teorico-pratiche presso l’Università di Arezzo e vari Conservatori di Musica. Nel 2005 ha curato la pubblicazione, in facsimile, del manoscritto dei Balletti di Gaetano Grossatesta (Venezia, 1726) per la casa editrice Libreria Musicale Italiana (L.I.M.). Condividi