Firmato il protocollo d’intesa per il potenziamento del servizio di raccolta differenziata

di Andrea Della Sciucca E’ stato firmato, nella mattinata di oggi 23 giugno, il protocollo d’intesa per il potenziamento del servizio di raccolta differenziata della carta e del cartone nelle sedi della Regione Umbria. L’accordo è stato stipulato tra l’azienda Ge.ne.su e la Regione, rappresentata dall’Assessore all’Ambiente e allo Sviluppo sostenibile Lamberto Bottini. Le premesse che hanno portato alla firma di stamani prendono il via dalla grande importanza che l’amministrazione regionale ha della raccolta differenziata. L’obbiettivo è quello di raggiungere il 65% di rifiuti differenziati entro il 2012 e, visto che l’incremento dal 2007 al 2008 è stato pari al 10%, facendo passare la percentuale dal 35% al 45%; vi sono buone possibilità di riuscita. Attraverso questo accordo la Regione vuole erigersi a modello da seguire, per stimolare un comportamento ambientale individuale civico e coscienzioso. La produzione di carta che si andrà a raccogliere presso le sedi di Perugia è stata stimata intorno ai 53.328 Kg, che, insieme a quelle di Terni, pari a 5.456; permetteranno la riduzione dei volumi di carta smaltiti in discarica o da inceneritori (sinonimo di quelli che oggi vengono chiamati termo-valorizzatori per ingannare l’opinione pubblica), farà risparmiare alla natura alberi da abbattere per la produzione di carta e diminuirà l’emissione di ulteriore CO2 nell’atmosfera. Quindi un altro segnale che sembra andare nella giusta direzione per quel che concerne il futuro del nostro pianeta. Una risposta intelligente da prendere ad esempio, in questi periodi di emergenza ambientale e di crisi energetica; da chi pensa che camuffando gli inceneritori sotto la denominazione di termo-valorizzatori si possa realmente risolvere il problema. La vera svolta, come tutti i gradi ambientalisti ed esperti del settore ripetono oramai da anni, è nel riutilizzo, nel contenere gli sprechi (riorganizzando pian piano la cultura stessa del consumo) e nell’utilizzo maggiore di materiali (soprattutto quelli di scarto tipo imballaggi ecc) bio-degradabile.