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PERUGIA - Il ''Sap'' (sindacato autonomo di polizia) sta valutando l'ipotesi di costituirsi parte civile nella vicenda della studentessa inglese Meredith Kercher uccisa a Perugia. ''Dalle intercettazioni diffuse dai giornali emerge un quadro sempre piu' inquietante'', afferma - in una nota - il portavoce nazionale del Sap, Massimo Montebove. ''Qui non si parla solo di pressioni - prosegue - per far trasferire i poliziotti della squadra mobile di Perugia. Ci sono anche esplicite minacce di morte nei confronti di alcuni operatori''. ''Come prima organizzazione sindacale autonoma del Comparto sicurezza italiano - prosegue Montebove - riteniamo doveroso intraprendere ogni strada per tutelare il personale ed in queste ore inostri legali stanno valutando l'ipotesi di costituirci come parte civile. Se sara' necessario, siamo pronti anche ad azioni di protesta clamorose per difendere i poliziotti della Squadra mobile di Perugia''. Per l'avvocato Luca Maori, difensore di Raffaele Sollecito e legale di alcuni dei suoi piu' stretti familiari e' però prematuro ipotizzare una costituzione di parte civile del Sap, ''possibile solo in caso di un'eventuale imputazione che al momento non c'e'''. Il legale parla di ''strumentalizzazione da parte dell'organizzazione sindacale''. ''Sono state propalate - ha sostenuto l'avvocato Maori - conversazioni private di persone oneste. Con un atteggiamento che e' piu' consono a uno Stato totalitario che a uno democratico come dovrebbe essere invece questo''. Il legale si e' quindi augurato che ''il Parlamento metta fine a questa vergognosa situazione limitando la pubblicazione delle intercettazioni e regolamentando il loro uso che non deve essere piu' lasciato all'arbitrio di pochi''. Condividi