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PERUGIA - Uniformare modalità di realizzazione, criteri di valutazione e requisiti delle aziende agrituristiche e agricole umbre che vogliano svolgere attività di “fattoria didattica”. È questo l’obiettivo del regolamento di attuazione, previsto dalla legge regionale n.13/2005 in materia di fattorie didattiche, preadottato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore all’Agricoltura Carlo Liviantoni. “Quella delle fattorie didattiche, nate per far conoscere il mondo rurale e le sue tradizioni, i processi di produzione e trasformazione dei prodotti agricoli – spiega Liviantoni – è una materia interdisciplinare, che presuppone varie conoscenze e competenze tecnico-professionali: riguarda infatti le imprese agricole e gli agriturismi, la tutela dell’ambiente, la valorizzazione della tradizione contadina e l’educazione al consumo di prodotti alimentari genuini e di qualità, ma anche la formazione professionale e l’istruzione, la sanità e il turismo. Il regolamento – aggiunge l’assessore - consentirà un’applicazione omogenea di criteri e parametri tecnici su un fenomeno che in Umbria, sulla scia di molti paesi europei e di altre regioni italiane, sta prendendo sempre più piede”. “Diversificare le attività agricole dal punto di vista didattico, culturale e ricreativo - prosegue l’assessore regionale - è ormai considerata fonte di reddito complementare per l’agricoltore. Anche i programmi scolastici sono sensibili verso le materie di tipo agro-ambientale. Esaltare il ruolo multifunzionale e non solo produttivo dell’impresa agricola – conclude Liviantoni – è uno dei confini dell’agricoltura del futuro, che dovrà coniugare sviluppo sostenibile delle produzioni, sempre più spesso biologiche e integrate, e possibilità di nuove opportunità economiche”. Tra gli argomenti disciplinati nei 20 articoli del regolamento, si va dalle indicazioni per i piani di attività didattica e ricreativa ai progetti di educazione alla sostenibilità e alla formazione (da sviluppare e realizzare con i centri della rete regionale “Infea”), dagli obblighi per il titolare della fattoria didattica alle competenze degli operatori, comunque in possesso di attestato di idoneità. Non mancano regole riguardo alle dimensioni minime dei locali, alle tipologie (“con pernottamento” o “senza pernottamento”), all’abbattimento delle barriere architettoniche e all’accessibilità agli spazi aperti al pubblico, ai servizi igienico-sanitari, alla sicurezza, alle necessarie attrezzature di pronto-soccorso e alla somministrazione di bevande e cibi tipici e tradizionali. L’articolato contiene anche indicazioni sulle funzioni di vigilanza e controllo (di competenza degli uffici regionali), sull’autorizzazione all’esercizio di fattorie didattiche (che spetta ai Comuni territorialmente competenti) e sulla definizione del simbolo che individua le fattorie autorizzate. Il regolamento attuativo della legge regionale n.13/2005 – sottolineano dalla Regione - ha particolare importanza anche alla luce del Programma di Sviluppo Rurale per l’Umbria 2007-2013, che all’Asse 3 (Qualità della vita nelle aree rurali e diversificazione dell’economia rurale - Misura 3.1.1 “Diversificazione verso attività non agricole”) prevede investimenti per le attività didattiche, tra le quali l’incremento e lo sviluppo di aule e laboratori per attività dimostrative, spazi per l’educazione ambientale e il giardinaggio. Le progenitrici delle “fattorie didattiche”, conosciute anche come “fattorie d’animazione”, “fattorie urbane” o “city-farms”, sono nate in Norvegia, Svezia e Danimarca, dove sono state messe in pratica le idee dei cosiddetti “Club 4h”, dalle quattro parole inglesi (“head”, “health”, “heart” e “hand”) che riassumono il concetto di uno sviluppo armonico dell’individuo: testa, salute, cuore e mani. Le fattorie che operano negli altri paesi europei sono strutture situate in ambito urbano o peri-urbano, nate per far conoscere a bambini, ragazzi e adulti che abitano in città gli animali della fattoria, il suolo, le piante coltivate e selvatiche. In questo contesto – ricordano dalla Regione - si inseriscono iniziative come “Le fattorie si presentano”, “Scuole in fattoria”, “Campagna amica”, promosse negli ultimi anni a livello nazionale e locale dalle organizzazioni professionali agricole. Condividi