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"L’alternativa all’incenerimento esiste e ci costa meno": è quello che emerge dalla conferenza “RIFIUTI: I RISCHI PER LA SALUTE, I COSTI PER IL PORTAFOGLIO” che si è svolta ieri sera al Park Hotel di Ponte San Giovanni, voluta fortemente dal “Comitato Cittadinanza Attiva, Ambiente e Legalità di Perugia” e dagli “Amici di Beppe Grillo”. "Gli spazi di partecipazione pubblica riguardanti il futuro piano regionale dei rifiuti sono, secondo noi, non sufficienti. E’ per questo – ci dice Pietrelli, portavoce del Comitato – che ne abbiamo creato uno, invitando degli esperti e lasciando ampio spazio al dibattito". La prima parte della conferenza, alla quale erano presenti circa 200 persone tra cui il Presidente della Gesenu, è stata incentrata sui danni derivanti, alla salute umana, da impianti di incenerimento. - Un impianto assurdo dal punto di vista biologico ed irrazionale in termini economici. L’inceneritore non è alternativo alla discarica (ogni inceneritore ha bisogno della discarica e produce ulteriori rifiuti) – spiega il Dr. Bolognini- Bruciare rifiuti significa rendere biodisponibili tutte le sostanze presenti nei beni di consumo ( molte non conosciute), comprese sostanze sicuramente nocive per la salute (metalli pesanti ecc.). Un inceneritore può “legalmente” immettere nell’ambiente sostanze nocive, compresi cancerogeni certi, in quantità rilevanti – . Il Dr. Valerio, nella seconda relazione, afferma che con tecniche di smaltimento “a freddo” (Trattamenti meccanico biologici), i processi di trasformazione avvengono a temperature basse (70 °C) e non vi sono quelle reazioni indesiderate, tipiche di ogni combustione, che producono composti tossici. E continua - Abbinando a questi sistemi il riciclaggio di materiali, raccolti alla fonte (raccolta porta a porta) con una buona differenziazione, si provoca un minor impatto ambientale rispetto alla termovalorizzazione - . Ma è dal lato dei costi per la cittadinanza che il relatore è categorico - Il RICICLAGGIO permette un risparmio energetico tre volte maggiore rispetto alla TERMOVALORIZZAZIONE - continuando sul tema economico- Una famiglia “motivata” e ben servita è in grado di separare in 7 classi merceologiche l’89% della propria produzione di rifiuti, risparmiando ben 22 euro pro capite all’anno; questo denaro, in caso di termodistruzione, andrebbe letteralmente in fumo - . L’ultima puntualizzazione viene fatta sulla tassa dei rifiuti. Ci viene spiegato che il sistema di tassazione è fondamentale per la riuscita di un piano dei rifiuti serio ed efficiente. Passare da un sistema a “tassa” ad un sistema a “tariffa”, che premia chi riduce i rifiuti indifferenziati, potrebbe rapidamente ridurre la produzione pro-capite di rifiuti del 15-20%. – Sono scelte che può fare ogni comune. Nella mia città (Genova) – afferma orgoglioso il Dr. Valerio – partiremo tra pochissimo con questo sistema di trattamento dei rifiuti -. La possibilità di una gestione diversa quindi esiste e viene dimostrata punto per punto anche attraverso immagini di città come San Francisco, negli Stati Uniti, dove il riciclo dei materiali post consumo (rifiuti) si avvia verso cifre che si attestano intorno al 75% Condividi