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Parliamo di questo 20 Giugno 1859. Perugia era sotto lo stato Pontificio e già da qualche anno i Perugini non ve volevano più sapere, famosa è la guerra del sale contro Paolo III (da lì continua ad arrivarci a noi il pane senza sale di Perugia) che vinta la battaglia con i perugini fece costriure la famosa Rocca Paolina. Una settimana prima della famosa data, il 14 Giugno i perugini guidati da Francesco Guardabassi inscenarono una manifestazione per reclamare l'unità. Tra i nomi celebri figurano molti nomi che voi conoscete come vie famose di Perugia, e che ora scoprite che hanno lottato per l'annessione all'Italia. Tra questi ricordo: Nicola e Giuseppe Danzetta, la famiglia Anzidei, Zeffirino Faina, Annibale Vecchi. La maggior parte erano nobili e ricchi borghesi di tendenza liberale. Il delegato pontificio Giordani che reggeva il governo della città per ordine di Papa Pio iX si spaventò e cedette il governo della città a Guardabassi, in cambio della libertà. Si formò così a Perugia un governo provvisorio e nel lasso di tempo che precedette il 20, fu inviato a Torino Nicola Danzetta per convincere Cavour a intervenire in aiuto dei perugini. Ma Cavour per scelte diplomatiche non intervenne. Intanto il Papa non perse tempo e decise di intervenire con un corpo di mercenari svizzeri, circa tremila, guidati dal colonnello Schmitt. Il 20 Giugno, le truppe del Papa arrivarono a Perugia attraverso, Ponte San GIovanni, Via Romana, fino al Frontone, dove i cittadini avevano fatto delle barricate improvvisate. La difesa dei perugini fu disperata, ma le forze mercenarie in poche ore sfondarono lo sbarramento e entrarono in città. Alcuni patrioti vennerò salvati dai frati benedettini che li nascosero nel convento di San Pietro. La terribile ferocia degli svizzeri fu resa più spaventosa dalla forte pioggia che cadeva su Perugia. Le truppe passarono per l'allora Via Papale (ora Corso Cavour), e via dell'Ospedale (ora Via Oberdan), sfondando le porte delle abitazioni, saccheggiandole e violentando le donne. Queste violenze sembra siano state accordate con il papa che rivoleva Perugia a tutti i costi, cosa questa che non ha prove, ma che i perugini negli anni a venire lo pensavano fortemente e la chiesa giustamente negò, dicendo che il Papa aveva solo indicato ai mercenari di fare la battaglia e non di portare terrore in città. I capi della rivolta perugina riuscirono a scappare verso la Toscana e Perugia tornò sotto il giogo papale. L'11 Settembre del 1860 le truppe piemontesi entrarono in città dalle parti del Borgo Sant'Antonio, liberando perugia dal dominio papale e nel novembre dello stesso anno con un plebiscito l'Umbria viene annessa al nascente Regno d'Italia. Ci sono anche delle curiosità in questo 20 Giugno, un americano con la famiglia (Perkins) che alloggiava in un albergo sulle scalette di S.Ercolano e rimase sconvolto da quella giornata. Tornato in patria raccontò l'evento, che colpì molto i politici e gli storici del americani del tempo. E di recente il professore Ugolini, viaggiando per studio negli USA, ha scoperto l'esistenza di una ballata che ricorda proprio gli eventi accorsi a Perugia il 20 Giugno 1859. STEFANO VINTI- "Il 20 giugno - spiega l'esponente di Rifondazione comunista, fiero perugino laico - è la data che ogni nostro concittadino deve portare sempre nel cuore. Perchè attraverso questa data la città di Perugia ha sia scoperto il senso del sacrificio per la libertà contro il tiranno che il gusto della vittoria quando furono rispedite al mittente, grazie ai partigiani, le truppe nazifasciste. Il 20 giugno è il compleanno della perugia, laica, democratica, sociale e repubblicana". Condividi