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ASSISI - Giorgio Albertazzi ha reso omaggio a Francesco nel suo viaggio d'amore per Roma raccontato ieri sera nello scenario del prato della basilica del Santo ad Assisi. Il grande attore ha sentito la necessita' di aprire il suo ''RomAmor'' leggendo un passo dell'undicesimo canto del Paradiso di Dante in cui si celebra San Francesco. ''Questo luogo e' pieno di suggestioni, la basilica e' impressionante: da' l'idea dell'esistenza di Dio - ha detto in apertura del suo spettacolo - mi ha colpito il nitore della citta'''. Albertazzi celebra il suo amore per Roma (''non sai come prenderla'') e per i suoi gatti ricordando le gesta di due protagonisti della storia dell'antica Roma, Giulio Cesare e Adriano, attraverso testimonianze di autori come Margherite Yourcenar. Il suo racconto attraversa la storia ma anche la sua storia. Parte del portico di Pompeo, dove fu pugnalato Cesare, ma dove si riunivano ''tanti gatti'' e dove nei pressi e' sorto il teatro Argentina, da lui diretto per alcuni anni. I suoi ricordi personali si intrecciano alla storia dei due protagonisti. C'e' spazio per raccontare un sonetto di Trilussa, proprio sui gatti, e per celebrare il cantico delle creature rileggendo a modo suo le parole di Francesco. Il pubblico ha mostrato di apprezzare questo suo excursus tra storia, teatro e letteratura nella suggestione del complesso monumentale. La scenografia e' stata rappresentata da un albero proiettato sulla facciata della Basilica Superiore. Albertazzi e' stato accompagnato in questo appuntamento - promosso dalla dall'associazione ''Assisi musica e teatro'' - dalla voce di Evelina Meghnagi e da Arnaldo Vacca alle percussioni. Condividi