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Non è accaduto di venerdì, giorno solitamente indicato fra i più infausti dalla credulità popolare collettiva, ma era comunque un 13 del mese. Parliamo di oggi, 13 dicembre, una data che resterà marchiata a lutto negli annali dell’attività venatoria della nostra regione, rinverdendo l’alone di diffidenza che circonda questa cifra da molti considerata infausta. Oggi, 13 dicembre 2007, sono accadute, quasi in contemporanea, due tragedie nelle quali hanno perso la vita altrettanti cacciatori umbri. Due anziani e si presume, quindi, esperti seguaci di Diana che sono morti mentre esercitavano lo sport loro preferito. Il più giovane dei due, un cinquantacinquenne di Baschi, è stato raggiunto da un colpo di fucile sparato accidentalmente, non si sa ancora da chi, mentre era in corso una battuta di caccia al cinghiale nei boschi che circondano la località del ternano. Centrato in una parte vitale, l’uomo,sebbene prontamente soccorso (sul posto sono accorsi anche i vigili del fuoco), è morto di lì a poco. La squadra che partecipava alla battuta era composta da sette cacciatori ed ora i carabinieri stanno procedendo agli accertamenti del caso per ricostruire la dinamica dell’accaduto. Il secondo incidente mortale è accaduto invece a Roccaporena, la località del comune di Cascia nota per aver dato i natali a Santa Rita. Anche qui era in corso una battuta di caccia, ma M.A., un uomo di 67 anni residente a Padule di Cascia, che non è morto però per un colpo di fucile, bensì per essere precipitato in un profondo dirupo. Anche in questo caso la dinamica dell’avvenimento non è chiara, perché i suoi compagni di battuta, che hanno allertato i soccorritori, non hanno assistito alla caduta. Preoccupati per la sua assenza prolungata avevano iniziato le ricerche che hanno avuto termine quando ne hanno scorto dall’alto il corpo riverso nel fondo del precipizio nel quale era scivolato. Era precipitato da una parete particolarmente scoscesa del torrente Corno. Il suo recupero è durato a lungo, proprio per le caratteristiche di quel territorio particolarmente impervio, malgrado fossero impegnati in questa difficile operazione i carabinieri e squadre di pompieri accorse da Spoleto e da Norcia, che hanno anche fatto uso di un elicottero. Quando, infine, è stato raggiunto e portato in luogo più sicuro, l’uomo, che era ancora vivo, è stato soccorso da un medico del 118, ma anche in questo caso non c’è stato nulla da fare, le ferite che aveva riportato nella caduta, anche alla testa, non gli hanno lasciato scampo ed è spirato poco dopo. Il suo cadavere è stato poi trasportato, ancora con grandi difficoltà, all’ospedale di Cascia. Condividi