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PERUGIA - Due associazioni per la difesa dei diritti delle donne - sulle quattro che avevano presentato istanza - sono state ammesse tra le parti civili nel processo, cominciato oggi davanti alla Corte d'Assise di Perugia, a carico di Roberto Spaccino, l'ex camionista di Marsciano accusato dell'omicidio della moglie, Barbara Cicioni, 33 anni, all'ottavo mese di gravidanza. Si tratta di ''Telefono rosa'' e ''Comitato internazionale 8 marzo''. Lo ha deciso la Corte dopo una camera di consiglio durata circa un'ora. Oltre alle finalita' specifiche dei rispettivi Statuti ed alla loro rispondenza con il procedimento in questione, la decisione e' stata dettata, dal radicamento sul territorio e dalla rappresentativita' delle stesse associazioni. Parti civili nel processo sono inoltre i genitori di Barbara Cicioni, e i due figli minori della coppia, attraverso il loro legale rappresentante. Condividi