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FIRENZE - Non e' andato a buon fine il tentativo di Regione Toscana e Regione Umbria di far trovare un'accordo tra Nestle' e Colussi per la cessione dello stabilimento Buitoni di Sansepolcro (Arezzo), organizzato oggi a Firenze. Nonostante che Colussi avesse manifestato interesse ad accettare le richieste avanzate dalla multinazionale, Nestle' ha lasciato il tavolo di confronto confermando la volonta', gia' espressa la scorsa settimana, di accettare la proposta di acquisto di Tmt. L'incontro, organizzato presso la sede della Regione Toscana, si e' protratto per tutto il pomeriggio mentre i lavoratori della Buitoni presidiavano la struttura. Rammarico e' stato espresso dai presidenti della Regione Toscana Claudio Martini e della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti. Per domani mattina i lavoratori della Buitoni di Sansepolcro hanno annunciato un'assemblea nello stabilimento per decidere future iniziative. 'Siamo riusciti a fatica a far ripartire la discussione - ha detto Martini - ma alla fine l'intesa non c'e' stata per ragioni che non ci hanno convinto e rimaniamo dell'idea che Nestle' avesse una forte rigidita' nell'impostazione della trattativa e che probabilmente avesse gia' deciso altro''. ''Siamo vicini - ha aggiunto - alla vicenda e ai lavoratori e per salvaguardare l'occupazione e le prospettive del ciclo produttivo''. Parere analogo espresso dal presidente della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti: ''Siamo amareggiati - ha dichiarato - perche' abbiamo lavorato per far ripartire la trattativa e fino all'ultimo credevamo di poterci riuscire adesso si apre una nuova procedura e saremo sempre a fianco dei lavoratori e faremo in modo di cercare tutte le garanzie possibili''. ''Siamo amareggiati - ha aggiunto - anche perche' ci e' sembrato che Nestle' abbia utilizzato tutti i pretesti ma che avesse gia' deciso di non dare spazio e nessun spiraglio per riapre le trattative''. Critiche sono state poi avanzate dal segretario nazionale della Flai Cgil Stefania Crogi che ha spiegato come ''Nestle' ha preso in giro tutti, i lavoratori e le istituzioni''. Condividi