Lavoro/Inps grida al miracolo:Cig a -52%,ma Cgil frena: in calo solo l'ordinaria
di Antonio Torrelli -
PERUGIA - Meno 52 per cento rispetto al 2010 e meno 53 rispetto ad aprile di quest’anno. Secondo l’istituto regionale dell’Inps la situazione lavorativa letta con la lente della cassa integrazione ha registrato un miglioramento.
Il dato complessivo in Umbria elaborato dall'Inps - 1.889.191 di ore di cassa integrazione con una diminuzione (-52%) sia rispetto allo stesso mese del 2010, quando le ore autorizzate furono 3.936.044 milioni, sia in confronto ad aprile 2011 (- 53%).
Ma sui tre fronti della cassa ordinaria, quella straordinaria e la cig in deroga, non è proprio tutto rose e fiori – Un calo sensibile può essere preso in consideragionr per la Cigo (cassa integrazione ordinaria), che di fatto è calata del 23,52 per cento da maggio 2010 a maggio 2011, con una richiesta di ore pari a 395.358.
Quadratura opposta per la Cigs (straordinaria): aumento del 31,72% rispetto a aprile 2011 e del 53,45% se confrontato con maggio 2010.
La questione della cassa in deroga (Cigd): per l’Inps si intravede la luce, ma la Camera del Lavoro non ci sta - Nel totale delle 1.084.121 di ore autorizzate, si riscontra, sempre secondo l’Inps, una consistente diminuzione sia a livello congiunturale sia tendenziale, registrando rispettivamente un - 66% (maggio 2011/aprile 2011) ed un -67,63% (maggio 2011/maggio 2010).
Dati e numeri che non corrispondono a quelli analizzati da Mario Bravi, segretario generale di Cgil Umbria: “Se si parla di calo si deve fare riferimento solo alla cassa integrazione ordinaria, per tutto il resto siamo ancora in piena crisi. Per quella in deroga, ad esempio, c’è stata un’esplosione che ha fatto resistrare un aumento di quasi tre milioni di ore e se si prendono in analisi tutti e tre i tipi di Cig, in Umbria, rispetto al 2010, siamo +34%”.
Stime che fanno riferimento agli oltre 26mila dipendenti per i quali è stata aperta la procedura di Cig, che in Umbria, per quella a zero ore, raccoglie un bacino non indifferente di lavoratori: 13056 per l’esattezza.
Ma allora perché tutta questa discordanza tra i dati stilati dall’Inps e quelli della Cgil?
“Un calo sensibile –aggiunge Bravi- è possibile considerarlo solo su aprile di quest’anno, dove il boom della cassa integrazione ha riggiunto livelli altissimi. Ma per quanto riguarda il 2010 non si può parlare di miglioramento; come ho ripetuto più volte, la crisi c’è e si fa sentire e siamo ancora ben lontani da poter considerare finito questo ciclo di depressione economica”.

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