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di Andrea Della Sciucca E’ ancora una nota di controtendenza nazionale la risposta dell’Umbria alle scelte di politiche sociali e d’integrazione. Stamani, infatti, è stato rinnovato per il terzo anno di seguito l’accordo di collaborazione tra la ormai sempre più rinomata Università per Stranieri e l’Assessorato alle regionale alle politiche sociali. Come ha spiegato l’Assessore Regionale Damiano Stufara in occasione della firma: “La Regione Umbria ha tra i suoi scopi istituzionali quello di promuovere l’inclusione degli stranieri regolarmente residenti nel territorio regionale, anche attraverso la promozione di programmi e attività culturali di diffusione della conoscenza della lingua italiana”. Visione giusta quella dell’Assessore che, come i più eminenti sociologi, linguisti ed esperti del settore affermano da tempo, ha visto nella lingua (che ricordiamo include molte altre conoscenze implicite al suo interno: la storia, l’arte,la cultura ecc ecc) il passo vero, quello fondamentale, che permetterà poi i successivi, verso una reale integrazione. Come ha aggiunto la Pro-Rettore dell’Ateneo per Stranieri, Anna Ciliberti: “Quello di creare dei veri cittadini, che abbiano le conoscenze essenziali per essere tali, attraverso lo sviluppo non solo competenze linguistiche, ma anche attraverso conoscenze di base della cultura e dell’educazione civica italiana; è un’azione politica e sociale che noi stiamo portando avanti a sostegno delle persone che più ne hanno bisogno”. La Professoressa Anna Ciliberti ha poi continuato parlando di progetti futuri aventi la stessa finalità: “La nostra azione per l’integrazione non si ferma all’accordo di oggi ma prevede anche interventi innovativi per la diffusione dell’apprendimento della lingua e l’integrazione attraverso l’informatica”. Quattro saranno i corsi di lingua e cultura italiana, di livello base e intermedio, che verranno attivati e saranno destinati a 120 partecipanti selezionati attraverso un test d’ingresso. Un progetto importante dunque quello firmato in mattinata, che si carica di un’ulteriore rilevanza politica in un momento storico come il nostro, dominato dal dibattito (e dall’equazione) immigrati - sicurezza, che sa molto di retrogrado e già visto. Condividi