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Un protocollo d'intesa per difendere salari e pensioni delle famiglie piu' svantaggiate e' stato siglato siglato da Cgil, Cisl e Uil dell'Umbria con Upi (Unione Province italiane), Cal (Consiglio autonomie locali), Anci(Associazione nazionale Comuni italiani) e Regione Umbria. L'accordo e' stato presentato stamani dai tre segretari generali dei sindacati umbri, Manlio Mariotti, Pierluigi Bruschi e Roberto Silvestri in una conferenza stampa. Questo prevede, fra l'altro - riferisce una nota della Cgil - ''di garantire maggiore equita' attraverso l'introduzione di criteri di progressivita' anche nella tassazione locale al fine di restituire potere d'acquisto a salari e pensioni, di riequilibrare il rapporto tra pressione fiscale locale (in Umbria molto al di sopra della media nazionale) e livello della spesa sociale, di rafforzare la lotta all'evasione e all'elusione dei tributi locali, di perseguire un maggiore impegno di risorse e mezzi per garantire salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, e di combattere la piaga del precariato nel pubblico impiego''. Il documento e' costituito da 13 punti che indicano altrettante priorita' da perseguire ''attraverso il metodo della concertazione negoziata e del confronto preventivo con le parti sociali''. La novita' - prosegue la nota - sta nell'introduzione di meccanismi ''incentivanti e disincentivanti'', ovvero di premi e sanzioni, nei trasferimenti di risorse economiche dalla Regione ai Comuni. In altre parole, la Regione adottera' criteri differenti nei confronti dei Comuni che applicheranno il protocollo rispetto a quelli che invece non lo applicheranno. Tra gli altri aspetti positivi dell'intesa sottolineati dai sindacatici sono poi la pluriennalita' dell'accordo, l'introduzione di criteri di progressivita' (finora mai sperimentati a livello locale), l'utilizzo esteso dell'Isee (Indicatore situazione economica equivalente) e l'impegno a muoversi nella direzione dell'aggregazione e della messa a sistema dei servizi. Condividi