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PERUGIA - ''L'inadempienza del Consiglio regionale in merito alla mancata applicazione delle legge regionale che istituisce il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della liberta' personale'' e' stata denunciata dai dirigenti radicali umbri oggi in una conferenza stampa. Presenti anche esponenti del volontariato delle carceri umbre. Gli esponenti radicali - e' detto in una loro nota - hanno reso noto di aver avuto negli ultimi sei mesi due incontri con il presidente del Consiglio regionale umbro, Mauro Tippolotti, e incontri con i rappresentanti dei gruppi consiliari del Pdci, dei Socialisti, di Forza Italia, del Partito democratico, per sollecitare l'approvazione della nomina prevista dalle legge che risale all'ottobre del 2006. ''Il quadro che ne e' uscito - continua la nota - e' sconsolante: di fronte ad una buona legge approvata dal Consiglio regionale a tutela dei diritti e della trasparenza all'interno delle carceri umbre, nessun passo concreto e' stato fatto finora per l'attuazione''. ''I veti incrociati - affermano i Radicali - e la mancanza di volonta' politica da parte della maggioranza di centrosinistra di trovare un accordo - per la nomina del garante ci vogliono i due terzi dei consiglieri regionali - costituiscono una grave violazione della legge e dello Statuto regionale''. I Radicali si appellano quindi al presidente Tippolotti ''perche' sollevi - come promesso in un recente incontro - la questione della nomina del Garante nella prossima riunione dei capigruppo''. Nei colloqui avuti con gli esponenti politici regionali si e' anche posta la questione del Difensore civico regionale, ''altro 'grande assente' da Palazzo Cesaroni'', e' detto ancora nella nota. Sono inoltre 14, su 92 - si sottolinea nella nota - i Comuni umbri che hanno istituito la figura del Difensore civico. Condividi