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PERUGIA – Fornire ai lavoratori un quadro esauriente degli effetti futuri delle riforme sulla pensione obbligatoria ed allo stesso tempo dare un’informazione chiara sulle opportunità della pensione integrativa. Queste sono alcune delle finalità per le quali è stato redatto il secondo rapporto 2007 su “La previdenza complementare del pubblico impiego” presentato questa mattina durante un convegno, organizzato dall’Inpdap (Istituto nazionale di previdenza dei dipendenti dell’amministrazione pubblica) Compartimento Umbra e Marche su direttiva del Civ (Consiglio di indirizzo e vigilanza) Inpdap. Hanno presenziato all’incontro, tenuto presso l’aula Magna della facoltà di Agraria di Borgo XX Giugno a Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, assessore al Bilancio del Comune di Perugia, Loris Nadotti, membro della giunta universitaria e docente della facoltà di Economia dell’Università degli studi di Perugina, Maurizio Manente, dirigente generale della direzione centrale Tfs Tfr e Pc Inpdap, Gennaro Esposito, dirigente generale Inpdap Compartimento Umbria e Marche, Valeria Lombardi, dirigente Ufficio Primo Compartimento Umbria e Marche, Maurizio Emanuele Pizzicaroli, direttore sede Inpdap Perugia ed alti dirigenti generali delle direzioni centrali e di altre strutture periferiche. In rappresentanza del Civ hanno preso parte al convegno, Enrico Matteo Ponti e Giuseppe Frisone. “Il secondo rapporto del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Inpdap – ha spiegato Gennaro Esposito, dirigente generale Inpdap Compartimento Umbria e Marche, aprendo i lavori del convegno - mette a fuoco il quadro normativo attuale concernente le forme pensionistiche complementari e le attività dell’Inpdap previste dalla legge. Nello stesso tempo tratta del regime fiscale della previdenza e approfondisce tutta la problematica, anche sociale, dei contratti atipici di lavoro nella pubblica amministrazione”. Molteplici sono, secondo il dirigente, i motivi per cui il Civ ha voluto impegnarsi nella redazione del rapporto. “C’è stata la volontà – ha proseguito Esposito – di valorizzare il collegamento funzionale tra pensione complementare e pensione obbligatoria al fine di sviluppare politiche a sostegno dei fondi pensioni per contenere i costi di gestione nell’esclusivo interesse dei lavoratori iscritti. Di fornirgli, inoltre, un quadro esauriente degli effetti futuri delle riforme sulla pensione obbligatoria ed allo stesso tempo una informazione chiara sulle opportunità della pensione complementare, potranno sicuramente far crescere le adesioni alla previdenza integrativa”. “E’ necessario che le amministrazioni s’impegnino per fare capire – ha dichiarato l’assessore comunale Guasticchi, intervenuto subito dopo – l’importanza di una pensione integrativa. Se sono vere le previsioni degli istituti preposti oggi non ci sono più certezze. Se è vero che si andrà in pensione con il 50 per cento del reddito annuale il discorso della previdenza complementare diventa importante. Le scelte che i lavoratori faranno ora saranno importanti per il loro futuro. Solo la previdenza complementare potrà sopperire al gap negativo che sarà dato dalla diminuzione dell’importo della pensione. L’amministrazione comunale – ha terminato Guasticchi – è preoccupata ed impegnata in merito a queste tematiche”. Ha chiuso la carrellata d’interventi delle autorità inviate Loris Nadotti che ha dichiarato: “Ad oggi si sa poco della previdenza complementare, definita un pilastro per garantire un reddito minimo. Le persone che hanno iniziato a lavorare da poco - ha proseguito il docente – vedranno, quando andranno in pensione, i loro redditi diminuire del 50 per cento. E’ necessario investire correttamente il Tfr (trattamento di fine rapporto) per il futuro. Il tema della previdenza complementare riguarda flussi finanziari ed il loro rendimento ed è importante comprenderli. Incontri come questo – ha terminato – sono importanti per capire cosa si deve fare”. Il convegno è continuato con le spiegazioni di alcuni dei realizzatori del volume, i consiglieri del Civ, Enrico Matteo Ponti e Giuseppe Frisone. Sono seguiti i contributi tecnici di Maurizio Cinelli, ordinario di diritto del Lavoro dell’Università degli studi di Macerata, e Fabrizio Domenico Mastrangeli, docente di diritto del marcato del lavoro dell’Università di Perugia. Ha chiuso i lavori Maurizio Manente, dirigente generale della direzione centrale Tfs Tfr e Pc Inpdap. “Entro il 2010 – ha affermato – tutti i dipendenti del pubblico impiego devono decidere se passare dal regime del Tfs (trattamento di fine servizio) o restare quello di Tfr legato alla previdenza complementare. Proprio per illustrare ciò che questo può comportare l’Inpdap ha deciso di fare una serie di incontri in tutta Italia, questo di Perugia è l’undicesimo. L’Inpdap non gestisce la previdenza complementare ma l’istituto offre informazioni in merito”. Il rapporto presentato questa mattina è stato anticipato già alla fine del 2006 in occasione del documento sottoscritto da Governo e sindacati in tema di pensioni. Condividi