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PERUGIA - Si e' svolta stamani, nel carcere di Terni, la seconda tornata di interrogatori di garanzia per altre quattro delle 35 persone finite agli arresti (otto in carcere e 27 ai domiciliari) nell'ambito della inchiesta sulla assegnazione degli appalti pubblici in Umbria. Ad essere stati ascoltati dal gip Claudia Matteini, alla presenza del pubblico ministero Manuela Comodi e del capo dello Sco presso la squadra mobile di Perugia, Marco Chiacchiera, sono stati Dino Bico, amministratore della ditta 'Ediltevere', (difeso dall'avvocato Francesco Falcinelli), Adriano Maraziti, direttore area viabilita' della Provincia di Perugia (difeso dall'avvocato Franco Libori), Massimo Lupini, direttore tecnico della Seas spa (difeso dall'avvocato Nicola Di Mario) e Fabio Patumi, responsabile del servizio affari generali della Provincia di Perugia (difeso dall'avvocato Giuseppe Innamorati). Tutti, tranne il primo, si sono avvalsi della facolta' di non rispondere. E' durato, invece, circa mezz'ora, l'interrogatorio di Bico che ha risposto alle domande del gip cercando di fornire una serie di spiegazioni in merito agli episodi che gli vengono contestati e alla sua partecipazione alle gare di appalto.''Sono soddisfatto per l'andamento dell'atto istruttorio - ha affermato l'avvocato Falcinelli - che ha consentito di introdurre elementi chiarificatori circa la vicenda che e' contestata al mio assistito''. ''Gli atti da verificare sono tanti e ci riserveremo eventualmente nel seguito di difenderci'' ha spiegato, invece, l'avvocato Libori che ha gia' fatto ricorso al Tribunale del riesame sostenendo che ''non sussistono le esigenze cautelari'' nei confronti del suo assistito Maraziti ''a maggior ragione - ha proseguito - dopo eventuali provvedimenti della Provincia di Perugia che impediscono contatti con il tipo di attivita' dell'ufficio che era da lui diretto''. ''Vogliamo svolgere l'interrogatorio in maniera assolutamente informata - ha detto invece l'avvocato Di Mario - dopo aver acquisito la copia integrale degli atti che il pubblico ministero ha posto a fondamento della richiesta di misura cautelare. Questo per dare all'interrogatorio il significato che ha per legge e cioe' un momento di difesa della persona sottoposta a indagine''. Condividi