mazzette2.jpg
PERUGIA - ''In Umbria tutto ci si sarebbe potuto aspettare meno che il libero mercato imprenditoriale fosse cosi' umiliato e la funzione pubblica fosse cosi' asservita agli interessi di pochi'': e' uno dei passi della corposa ordinanza (circa 300 pagine) del gip Claudia Matteini. Il giudice nel capo di imputazione contesta ai quattro funzionari della Provincia di Perugia ed ai quattro costruttori arrestati il reato di associazione per delinquere ''al fine di commettere una serie indeterminata di reati di corruzione, abuso di ufficio, turbata liberta' degli incanti e falso ideologico''. In particolare uno dei costruttori arrestati, Massimo Lupini, direttore tecnico della Seas, quale ''portavoce del gruppo imprenditoriale associato, che prendeva nel corso delle riunioni preventive le relative determinazioni, gestiva'' - secondo l' accusa - con tre funzionari della Provincia, anche loro arrestati, l'assegnazione dei lavori pubblici gestiti dall'ente locale, ''indicando volta in volta le imprese da invitare e quella alla quale aggiudicare la gara, contrattando preventivamente gli imprenditori prescelti (che ricevevano precise indicazioni sulle offerte da formulare e sulle percentuali di ribasso da indicare) e quelli che non avrebbero dovuto presentare offerte''. ''Per poi raccogliere - continua il capo di imputazione - presso il vincitore il compenso da distribuire ai funzionari compiacenti''. Il tutto ''utilizzando a volte - sempre secondo l' accusa - false dichiarazioni di 'somma urgenza' per accrescere il numero dei lavori da assegnare o per agevolare. comunque qualche imprenditore associato e frazionando arbitrariamente i lavori per evitare la gara d'appalto ed aggiudicarli tramite trattativa privata''. E questo - e ' detto nel capo di imputazione - ''fino ad oggi''. Condividi