L’incontro del 5 Maggio 2011 sulla riforma delle Comunità Montane, che doveva rappresentare il punto di svolta e di accelerazione, non ha prodotto nessun risultato.
Otto mesi di confronto sindacale hanno evidenziato e messo a nudo la fragilità politica di una proposta di legge che non ha, a tutt’oggi, la necessaria condivisione di tutti i soggetti istituzionali che debbono essere coinvolti nel processo di riforma.
La necessità di una sintesi politica è, ormai, drammaticamente urgente.
Il tempo si è fatto veramente breve !!!!!
La FP CGIL dell’Umbria ribadisce, ancora una volta, i punti sui quali è necessario che siano chiarite e risolte le seguenti priorità:
 La sostenibilità finanziaria del processo di riforma con la certezza delle risorse a disposizione;
 La stabilizzazione definitiva di tutti i precari compresi i lavoratori della Legge ex 61;
 La chiarezza sulle ragioni dello scioglimento dell’ARUSIA e sul ruolo che sarà chiamata a svolgere.

E’ stato facile cavalcare l’onda della destrutturazione, in nome del risparmio e della semplificazione. Molto più complesso è il compito di chi, essendo chiamato a governare i processi, ha il dovere, politico ma anche storico, di salvaguardare il futuro dei lavoratori e il ruolo e le funzioni che le Comunità Montane hanno svolto in 40 anni di vita.
Una strada difficile, ma che non ha alternative.
FP CGIL Umbria
 

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