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Ing. Giocondo Talamonti* Il progresso sociale, economico del mondo non impedisce che 400 milioni di bambini siano schiavi del lavoro. E’ una verità scomoda che cerchiamo in tutti i modi di nascondere, ma esiste. Non c’è peggiore vergogna che assistere inermi allo sfruttamento minorile. Prenderne coscienza in questa “Giornata mondiale per l’eliminazione del lavoro minorile”, non significa solo manifestare il nostro personale sdegno, ma restituire dignità a tante piccole vittime dell’ignoranza, del degrado, ma anche della povertà assoluta. La crescita evolutiva, a qualsiasi latitudine, ha bisogno del gioco come forma di socializzazione, e non solo fra gli uomini. E’ così diffuso il concetto fra le specie animali da costituire un esempio per tutti gli esseri viventi. Esempio ignorato e sacrificato agli interessi materiali. Tutti siamo coscienti del fatto che molti prodotti d’uso quotidiano escono da catene di produzione che vedono predominare il lavoro minorile per contenere i prezzi. Li acquistiamo storcendo il naso, ma li acquistiamo. Questo atteggiamento è un atto di complicità che offende la dignità di chi non può difendersi, che acuisce sentimenti di odio nei confronti di chi sfrutta e condanna l’intera umanità al più spregevole delitto sociale: lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Nelle civiltà più evolute, il fenomeno è abbastanza contenuto, mentre dilaga nelle realtà economiche disastrate dell’Asia e dell’Africa. Solo poco più di cento anni fa la presenza di lavoratori minori era consuetudine legalizzata. I bambini guadagnavano metà delle donne che, a loro volta, percepivano uno stipendio ridotto, rispetto agli uomini. Le ore di lavoro giornaliero non erano mai inferiori a dieci, causa principale di tanti morti sul lavoro e di disperati suicidi. La conquista dell’uomo, i suoi progressi tecnologici, i suoi avanzamenti economici, la consapevolezza di appartenere ad un progetto culturale non limitato dal colore della pelle dei protagonisti, né della loro religione e, soprattutto, del censo, non possono essere mortificati dal gesto ignobile dello sfruttamento dei minori. Questa giornata sia utile a dar vita a propositi individuali di lotta contro questa piaga e a restituire ad ogni piccola vittima il nostro sentimento di solidarietà e di impegno civico per la loro dignità perduta. *Assessore alle Politiche del Lavoro del Comune di Terni Condividi