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di Andrea Della Sciucca La Regione Umbria: “riconosce ed promuove il commercio equo e solidale, assegnando ad esso un ruolo rilevante nella promozione dell'incontro fra culture e nel sostegno alla crescita economica sociale, nel rispetto dei diritti individuali, dei Paesi in via di sviluppo. Inoltre istituisce la Giornata Regionale del Commercio Equo e Solidale per favorire la conoscenza dei principi e dei prodotti degli stessi. Cosi recita il testo della nuova Legge Regionale 3/07, volta ad offrire la possibilità, grazie al riconoscimento ufficiale e ai 100.000 euro stanziati; di poter informare e sensibilizzare le persone circa le, perlopiù ignorate, dinamiche del mercato globale. Come ha tenuto a sottolineare il Consigliere Regionale Oliviero Dottorini nel suo intervento, si dovrebbe ripensare radicalmente il concetto stesso di etichette (apposte sui prodotti in vendita) come oggi le conosciamo; in quanto molto carenti di preziose informazioni circa i passaggi che hanno portato alla formazione del prezzo finale del prodotto. “Una scomposizione del prezzo – ha affermato anche il Consigliere - permetterebbe di prender più coscienza sui reali rapporti che intercorrono tra il ricco Nord e, l'oramai sempre più povero, Sud del mondo”. Ma la manifestazione, che ricordiamo prenderà avvio dopodomani 13 giugno e si snoderà fino a domenica 15 tra dibattiti, conferenze, spettacoli circensi, artisti di strada e tanto altro; si carica di un'ulteriore rilevanza in questi giorni carichi di xenofobie e preoccupanti rigurgiti nazionalistici che sfociano sempre più in atti di razzismo. Infatti, nel corso di queste giornate, si avrà anche la possibilità di poter comprendere quello che si nasconde dietro l'immigrazione e, cioè, uno squilibrio economico pesante, naturalmente tutto a nostro vantaggio, ma che va a pesare interamente sulla schiena dei lavoratori e produttori dei cosiddetti Paesi invia di sviluppo. “Noi vogliamo un commercio equo e solidale che sia di massa!”; questo invece l'imperativo lanciato dall'Ass. alle Politiche per la Pace e per la Cooperazione internazionale del Comune di Perugia, Wladimiro Boccali, anch'esso presente alla conferenza insieme ai rappresentanti dell'Associazione Equo e Solidale Umbria. Quest'ultimi, reduci da un progetto che ha coinvolto ben 170 classi di scuole dell'obbligo di tutti i livelli (per un totale di circa 3800 studenti), hanno posto l'accento sulle conseguenze socio economiche delle nostre quotidiane scelte di consumo. Quando decidiamo di comprare un prodotto a discapito di un altro, perché ad esempio nutriamo dubbi sull'eticità dei passaggi che hanno portato quest'ultimo sugli scaffali dei nostri negozi, abbiamo un reale potere decisionale che ormai la politica non ci garantisce più, in quanto asservita alla logica delle grandi multinazionali. Condividi