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di Domenico Cialfi Come più volte sostenuto, ciò che accade in provincia può essere utile a comprendere la realtà più vasta perché, come indicava Sciascia, può essere metafora e segno di fenomeni più complessi e generali. Se si vuol conoscere lo stato della politica nel nostro paese, basta, infatti, osservare ciò che sta accadendo nella nostra città. Monsignor Vincenzo Paglia, dinamico vescovo di Terni, Narni e Amelia ha avuto l'idea, senz'altro dal suo punto di vista carica di spirito di servizio, di convocare gli "stati generali cittadini" sul futuro della città, ma anche, inutile nasconderlo, in vista delle elezioni amministrative del… prossimo anno (se tutto va bene!) e dal giorno in cui la notizia è stata diffusa si assiste ad un coro unanime del mondo politico di disponibilità, di plauso, di pronunciamenti favorevoli… Chi loda il metodo del confronto, chi si affretta a raggranellare qualche… ideuzza, niente male, da poter riversare sulla platea che si spera folta… non di cittadini, ma di gente che conta, chi addirittura gioisce: "Era ora che qualcuno…!". Tutti con il 'giusto' retropensiero di avere finalmente una sponda o una gruccia cui appoggiarsi, ma c'è anche chi, con perfetta e ostinata consapevolezza, pensa di restare ben aggrappato alla tonaca del Monsignore: "Non si sa mai cosa può succedere e… se il diavolo ci mette la coda?!". E qualche "velocista" con perfetto tempismo già si è messo a ruota per farsi tirare addirittura la volata: "Che benefattore Paglia. Ma volete mettere!? Correre perfino con la benedizione!" E guai ad essere, o sentirsi, esclusi dalla dieta vescovile, non poter baciare la sacra pantofola…: "E la mamma che direbbe? Ho commesso pure qualche atto impuro,… ma i sacri principi evangelici me li ha inculcati… e come!" Chi vagamente, vorrebbe… dissentire, subito si ritrae e, invocando le ferree leggi dei rapporti di forza e le ineluttabili leggi fisiche, sentenzia con spudorata sicumera intellettuale: "Il potere… riempie sempre il vuoto, come nei vasi comunicanti. Natura non facit saltus! E… nemmeno la politica". Insomma, parafrasando Marx, nella conca "si aggira un fantasma" è quello delle controfigure, degli stuntmen (fin'anche generosi ed avventurosi) della politica, una pletora di conformisti, in molti casi di ex della prima repubblica, ben addestrati, in cerca di… un autore, un capocomico, un cineasta ben disposto che possa impiegarli, farli lavorare… possa mettere a frutto, insomma, tanti muscoli scattanti e tante abilità fisiche, magari … trasversalmente, nel 'burodromo' finalmente rinnovato della politica cittadina. Una bella sfida quella di Monsignor Paglia, non c'è che dire, ma anche un sonoro ceffone dato alle istituzioni cittadine ed ai partiti perché, senza mezzi termini, si sancisce un ruolo tutt'altro che meramente religioso della Chiesa e, nello stesso tempo, si avvalora una sfiducia bella e buona nelle istituzioni civili. Per di più, adottando un atteggiamento strumentale, i politici non solo si mettono in situazioni imbarazzanti quando le loro posizioni non coincidano con quelle della gerarchia, ma contribuiscono a confondere il piano del discorso pubblico con quello della decisionalità politica. Del resto, tutti sembrano più impegnati a rassicurare la Chiesa cattolica e i suoi vertici, e a riceverne legittimazione, che a contribuire a creare le condizioni per un confronto meno asimmetrico e meno confuso, proprio di chi avrebbe la responsabilità di mantenere e di garantire uno spazio pubblico di confronto, aperto alla reciproca falsificazione/persuasione. Questo atteggiamento da parte dei politici contribuisce anche ad un appiattimento del discorso religioso e delle stesse posizioni interne alla Chiesa cattolica e adotta lo stesso principio autoritario-istituzionale secondo cui la gerarchia coincide con il suo popolo, e viceversa. Così come accetta l'interpretazione che la gerarchia ha dato di alcuni recenti passaggi cruciali nel nostro paese. La sconfitta secca del referendum del 2005 sulla procreazione assistita, ad esempio, è diventato nel discorso pubblico la vittoria della Chiesa cattolica. Che la Chiesa abbia iscritto a priori, con un'abile e spregiudicata mossa, sotto le sue bandiere tutti coloro che non presero in considerazione il referendum è comprensibile, anche se più entro una logica di rapporti tra istituzioni di potere che di consapevolezza religiosa. Ma che i politici e anche molti sedicenti laici(?) la assecondino è più sorprendente. Certo non aiuta ad allargare il numero dei partecipanti alla sfera pubblica. Sarebbe auspicabile che qualcuno responsabilmente cominciasse a riflettere sulla confusione tra sfera pubblica e sfera delle decisioni politiche, che non aiuta la laicità dello Stato e la democrazia. Forse non aiuta neppure lo sviluppo di una coscienza religiosa. Anche se può rafforzare la Chiesa come istituzione sociale e politica. Condividi