TERNI – Una folta rappresentanza di lavoratori del settore del fotovoltaico ha partecipato questa mattina a un sit-in di fronte alla prefettura di Terni per manifestare contro il decreto del Governo sulle energie rinnovabili del 3 marzo scorso. La manifestazione e' stata organizzata da Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uilcem.

Secondo le segreterie provinciali e regionali dei tre sindacati, il decreto ha infatti ''bloccato l'intera filiera del fotovoltaico in Italia'', ridimensionando ''i piani di investimenti e in molti casi, annunciati processi di delocalizzazione e avviato il ricorso ad ammortizzatori sociali. Per dare una prospettiva di sviluppo equilibrato ad un settore strategico per il Paese, il decreto va radicalmente modificato''.
Tra gli effetti del decreto, sempre secondo gli stessi sindacati, c'e' quello di mettere a rischio 500-600 posti di lavoro nel territorio ternano. In particolare sarebbe in pericolo il progetto di recupero del sito industriale dismesso di Nera Montoro da parte di Terni Energia.
''Il futuro dell'industria e dell'economia del nostro territorio cammina sulle due gambe della green economy (energia verde e chimica verde) - sostengono ancora i sindacati - il decreto Romani trancia una delle due gambe''. 

Un quadro certo di regole e di riferimenti economici e normativi per programmi di lungo termine, e' quanto ha invece chiesto, insieme alle organizzazioni sindacali e istituzioni locali, il presidente del gruppo Terni Research, Stefano Neri, al vice prefetto Aldo Lombardo.

''Il decreto - spiega Neri in una nota - ha interrotto il ciclo virtuoso di sviluppo del settore fotovoltaico, modificando in corsa la regolamentazione del settore e introducendo elementi di profonda incertezza per l'industria del solare e gli investitori. In particolare, le aziende del gruppo Terni Research hanno chiesto che il massimo rappresentante del Governo sul territorio evidenzi al ministero dello Sviluppo economico, in prossimita' della Conferenza Stato-Regioni che dovra' esprimersi sul nuovo regime di incentivazione dell'industria fotovoltaica, la necessita' di tutelare la filiera produttiva nazionale che in questi anni ha prodotto, con effetti anticiclici, investimenti, occupazione e sviluppo. La bozza di decreto circolata in questi giorni, invece, introduce il rischio di forti speculazioni e ritardi burocratici in ordine agli iter autorizzativi, mette a rischio i cantieri gia' ultimati o in fase di ultimazione, penalizza fortemente gli impianti taglia industriale e non recepisce le migliori esperienze europee basate su tetti variabili''.

Secondo Neri e' quindi ''urgentissima la costituzione di un tavolo istituzioni- imprese per la rifunzionalizzazione, il rilancio e la reindustrializzazione dello stabilimento Nuova Terni Industrie Chimiche di Nera Montoro, anche al fine di evitare pesanti ripercussioni ed effetti negativi del decreto sugli assetti occupazionali. La disponibilita' della prefettura e degli enti locali a una pronta costituzione dello strumento di confronto e concertazione e' elemento fondamentale per velocizzare gli interventi e gli investimenti previsti nell'area industriale e per ridurre al massimo i tempi di realizzazione per l' attivazione delle nuove iniziative nel settore dell'industria verde''. 

Un tavolo con enti locali, rappresentanti delle aziende e dei lavoratori per valutare e sostenere le azioni da intraprendere per salvaguardare il settore del fotovoltaico: e' l'ipotesi emersa oggi al termine dell'incontro alla prefettura di Terni, tra il viceprefetto vicario Aldo Lombardo, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali confederali e di settore di Cgil, Cisl e Uil, i presidenti del gruppo Terni research e ''Ge Progetti e 3 I'' Stefano Neri e Enrico Giovannini. All'incontro, svoltosi in occasione del sit in di protesta contro il decreto del Governo sulle rinnovabili, hanno partecipato anche il sindaco di Narni Stefano Bigaroni e il presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli, dal quale e' stata avanzata la proposta di istituire il tavolo, poi condivisa dagli altri partecipanti. Neri e Giovannini, e' detto in una nota della prefettura, hanno ribadito la necessita' di una rivisitazione del provvedimento del Governo ''al fine di eliminarne i pesanti fattori di criticita' e avere certezze per la realizzazione dei propri piani industriali e di tutela, nel complesso, di oltre 600 unita' lavorative''. Il sindaco di Narni e il presidente della Provincia hanno inoltre espresso il loro sostegno alle aziende sottolineando ''l'importanza che hanno per l'economia provinciale e hanno manifestato una seria preoccupazione sulle ripercussioni che il provvedimento, nella sua attuale formulazione, potra' avere sul piano economico, occupazionale e di reindustrializzazione'' dell'area Nuova Terni Industrie chimiche di Nera Montoro.

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