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PERUGIA - L’unica nota positiva del confronto tutto interno alla maggioranza che governa Palazzo dei Priori, sta nel fatto che continuerà. Almeno in questo senso si è impegnato il sindaco Locci, per cui c'è da attendersi altre prossime convocazioni. Per il resto i componenti dell’Intergruppo della Sinistra, che avevano sollecitato questo testa a testa, si mantengono scettici, anzi fanno di più perché restano “critici” su un serie di temi di grande rilevanza per il governo della città. Eccoli in rapida elencazione: la sicurezza, innanzitutto ed ancora il disagio sociale, gli investimenti insufficienti rispetto alle necessità, le questioni irrisolte dello sviluppo urbanistico, della tutela dell’ambiente e della partecipazione. Tutte materie, si legge in un comunicato, che “non hanno trovato utili margini di confronto e tanto meno c’è stato tempo e modo per definire indirizzi condivisi”. Nell’asciutto comunicato a firma congiunta di Rita Manfroni, per Rifondazione Comunista, Alessandro Monaco per Sinistra Democratica, e Fabio Faina, per i Comunisti italiani, non si dice nulla sulle questioni per le quali si sarebbe invece registrata una qualche condivisione: o non ce ne sono state, oppure sono estremamente irrilevanti rispetto alla tanta carne sul fuoco che attende ancora di essere cucinata. Ipotesi, questa, più che probabile, visto anche che i tre aggiungono, per buon peso, la loro profonda convinzione che sia necessario “riaprire un dialogo non solo in maggioranza, ma con tutta la città. Ciò perché - è la stoccata finale, il rimprovero più atroce che indirizzano a sindaco e giunta- “non si può progettare il futuro di Perugia e neanche governarne i problemi, stando arroccati a Palazzo dei Priori”. Condividi