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CITTA’ DI CASTELLO - “Serenità più che sicurezza”: questa l’evoluzione nell’approccio che le polizie locali dovranno avere con la domanda di tutela che emerge dai cittadini secondo Elena Fiore, comandante della Polizia municipale di Bagno di Romagna e consulente Anci per il Ministero, che stamani è intervenuta all’incontro tematico promosso dalla Sepa, la scuola di Pubblica Amministrazione presso l’Officina della Lana del Centro Bufalini di Città di Castello. I lavori sono stati aperti dal sindaco Fernanda Cecchini che ha sottolineato come “negli ultimi tempi i cittadini chiedano maggior rigore nel rispetto per i diritti e nel punire gli illeciti. A Città di Castello, oltre al coordinamento delle Forze dell’ordine, prerogativa del Prefetto, è stata in fase di attivazione la consulta del “Centro storico”, uno strumento che mira a ricostruire una rete di rapporti, di presidio e di controllo da parte dei cittadini con l’obiettivo di rendere più sicuro e più vivibile il centro storico. ‘La città sicura’ non è un progetto quanto un processo che si sviluppa attraverso politiche mirate e il coinvolgimento di tutti i soggetti che vivono e operano in una determinata realtà, che nel caso del ‘centro storico’ coincide con il luogo dell’identità collettiva e di funzioni essenziali. Anche le recenti direttive del governo sulla sicurezza, a prescindere dall’enfasi con cui sono state comunicate nei loro elementi tecnici, non tolgono l’ambiguità e la reticenza sulle competenze e sulle risorse con cui fronteggiare compiti nuovi e ruoli potenziati. I problemi che oggi ci troviamo ad affrontare, come ha sottolineato il presidente Giorgio Napolitano, forse non sono i più gravi che la Repubblica ha conosciuto, ma potranno essere affrontati e risolti soltanto se il Paese darà una risposta corale, perché dietro le istituzioni ci sono persone, chiamate a fare le scelte giuste, ogni giorno, secondo le competenze e le capacità di ciascuno Un messaggio da cogliere - ha concluso il sindaco - in un momento in cui la Pubblica Amministrazione è spesso attaccata per disservizi o lassismi riconducibili, come sempre, ad una minoranza, ma tali da pregiudicare nell’opinione pubblica il lavoro silenzioso e quotidiano della maggior parte, che si impegna con dedizione e senso del dovere”. “L’incontro su ‘Città sicura’ è un ulteriore momento di approfondimento nell’itinerario di formazione promosso dall’Amministrazione comunale” ha aggiunto l’assessore al Personale Riccardo Celestini, ribadendo che “l’attenzione rivolta alla qualificazione è diretta ad un aggiornamento permanente sulla normativa per elevare la qualità complessiva del personale, con percorsi che illustrano esperienze d’avanguardia e soluzioni nuove alle problematiche degli enti locali. La formazione si conferma come un elemento cardine per potenziare l’efficienza e la puntualità dell’azione amministrativa”. La prima relazione, tenuta da Gianluca Albertazzi, responsabile dell’Area Polizia locale della Regione Emilia Romagna, ha inquadrato le politiche per la sicurezza in un contesto storico, riconducendo “l’incremento della percezione da parte dei cittadini al passaggio da civiltà contadina ad industriale” e specificando che “il ricorso al codice penale per dirimere l’emergenza non può essere l’unica strada da percorrere. Occorre puntare su una prevenzione integrata che diminuisca i fattori criminogeni, intervenendo sulle cause sociali, e solleciti forme di solidarietà all’interno delle singole comunità residenziali. In questa ottica, oltre gli interventi di polizia, sono necessari interventi urbanistici e sui servizi, rivitalizzazione del territorio e interazione dell’ente pubblico con le organizzazione che rappresentano le esigenze dei cittadini”. Dello stesso avviso Elena Fiore, che ha esposto il ventaglio di strumenti a disposizione delle polizie locali per prevenire e contrastate la criminalità e soprattutto l’inciviltà, all’origine del senso di insicurezza diffusa dei cittadini, che vedono calpestate le regole elementari del vivere civile. Tra le figure nuove da inserire gli assistenti civici o i referenti della sicurezza, che a titolo diverso, rappresentano un modo per rendere effettivo il controllo sul territorio”. “È importante che gli enti curino direttamente la formazione interna” ha dichiarato Franco Bazzurri, coordinatore della scuola di Pubblica Amministrazione Sepa “modulandola in base alle esigenze e al profilo delle singole dotazioni organiche. Flessibilità di accesso e contenuti sono infatti le caratteristiche della nostra struttura, che annovera il comune di Città di Castello tra i principali referenti in termini di sostegno e di utilizzazione”. Condividi