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PERUGIA - Ha negato di avere ricevuto denaro o altre utilita' per velocizzare o non ostacolare alcune pratiche per la concessione e il rinnovo di permessi di soggiorno l'ispettore dell'ufficio immigrazione della questura di Perugia Tommaso D'Emilio arrestato ieri dalla polizia comparso stamani davanti al gip Claudia Matteini per l'interrogatorio di garanzia. L'uomo - difeso dagli avvocati Daniela Paccoi e Silvia Egidi - ha risposto alle domande del giudice per circa due ore, respingendo ogni addebito. Ha tra l'altro negato di avere indotto alcune straniere ad avere rapporti sessuali dopo avere ingenerato in loro la convinzione che non avrebbero ottenuto il permesso di soggiorno o che sarebbero stati necessari tempi molto lunghi. D'Emilio ha sostenuto di avere ricevuto solo piccole cose da alcuni extracomunitari e comunque sempre dopo la conclusione delle pratiche. Ha inoltre spiegato che il suo compito sarebbe stato quello di firmare delle proposte nell'ambito dell'iter amministrativo (del quale invece - secondo l'accusa - si occupava personalmente). L'ispettore ha inoltre riferito al gip di essere amico dell'albanese Dishrim Kokomani, anche lui arrestato per la stessa vicenda. Lo straniero - difeso dall'avvocato Valter Biscotti - ha respinto a sua volta ogni addebito. Condividi