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ORVIETO - Consegnato oggi a Souhayr Belhassen, prima presidente donna della “Fidh” (Federazione internazionale dei diritti dell’uomo), il premio “Citta’ di Orvieto” per i diritti umani. La manifestazione e’ stata dedicata quest’anno al tema del “Dramma africano, i diritti calpestati delle donne e dei bambini”. Il premio, organizzato dal Comune, viene attribuito ogni anno a soggetti che si sono distinti nella difesa dei diritti umani. “Attraverso me rendete omaggio e onore ai difensori dei diritti dell’Uomo che si battono contro la repressione, la tortura, la miseria e l’esclusione” ha detto Souhayr Belhassen ricevendo il premio, secondo quanto hanno reso noto gli organizzatori dell’iniziativa. “Donna del mondo arabo-musulmano - ha aggiunto -, in cui la cultura e le tradizioni imbavagliano le donne e frenano la loro emancipazione, mi mobilito per rivendicare l’universalita’ dei diritti umani e per far vivere ed esistere questi diritti in ogni parte del mondo”. La presidente del Fidh ha anche parlato delle questioni italiane. “In Italia - ha detto Belhassen -, lo Stato ostacola la sfida della non-discriminazione, e la viola, rimandando in massa gli emigrati rumeni nel loro paese d’origine e facendo subire all’intera comunita’ le conseguenze delle azioni di pochi di loro. C’e’ una frontiera tra la responsabilita’ individuale e l’accusa collettiva”. “Souhayr Belhassen e’ una di quelle donne che ha lavorato con tutti coloro che credono che il momento del cambiamento e’ ora, che non aspettano lo start della pistola, che sanno che il cambiamento e’ in mano alle donne, perche’ i maschi e le femmine di questa societa’ sono sempre figli di donne , che educano, nutrono, trasmettono valori”: e’ uno dei passaggi della motivazione del premio “Citta’ di Orvieto” a Souhayr Belhassen. Il riconoscimento consiste nella somma di 10 mila euro consegnati dal sindaco di Orvieto, Stefano Mocio, alla presidente del Fidh Federation internationale des droits de l’homme) e destinati - e’ detto in una nota del Comune - per sostenere l’attivita’ dell’organizzazione. La giuria e’ stata presieduta da Giovanni Conso, presidente emerito della Corte Costituzionale. “Le donne - e’ detto ancora nella motivazione - sono il cambiamento di questo secolo”. Il premio e’ stato quindi assegnato a Souhayr Belhassen “per il rispetto dei valori fondamentali dei diritti umani e soprattutto per la tolleranza”, “per aver fatto della sua vita la testimonianza piu’ vera di quello che si esprime nel valore dei diritti umani”. Condividi