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di Daniele Cibruscola Qualche giusta (e quantomeno doverosa) ammissione di responsabilità, nulla più. Dall'incontro di oggi tra Di Marzo e i giornalisti non è infatti emerso alcun elemento riguardante il futuro del Perugia Calcio, né per ciò che concerne l'eventuale cessione societaria all'imprenditore perugino e tutt'ora presidente del Pisa Calcio, Leonardo Covarelli, né per quanto riguarda il mercato giocatori-staff tecnico. Nulla di fatto insomma. "Verrà tutto deciso i primi giorni di giugno" ha però assicurato Di Marzo. "Tra il 10 e il 15 del mese prossimo infatti mi incontrerò con gli altri 3 soci per decidere il da farsi". E sarà un incontro lungo probabilmente, perchè le cose di cui Silvestrini&Co. dovranno discutere non saranno affatto poche: della vendita della squadra (e dell'affare "grande Curi"...) appunto; ma anche, nel caso di fumata nera su questo fronte, della rinconferma dello stesso Di Marzo come Presidente del Club Perugino e dell'eventuale prosecuzione del rapporto che lega società umbra e tecnico sardo, quello delle cinque sconfitte interne consecutive e della "Caporetto biancorossa" di Ancona. Il tutto, come noto, con la quasi totalità del parco giocatori in scadenza di contratto o a fine prestito. E a tal riguardo le parole di Di Marzo suonano assai poco rassicuranti: "fosse per me bisognerebbe ripartire da persone nuove, da nuova voglia e da nuovi stimoli. Non da zero, ma sicuramente c'è da rifare parecchio". La paura è che si commettano gli stessi errori di questi anni, in particolare quello di buttare via - come ogni fine stagione - il bambino insieme all'acqua sporca. Anche riguardo la stagione appena conclusa e l'amaro epilogo di domenica scorsa Di Marzo non si è sbilanciato più di tanto: "Le colpe della disfatta di Ancona (della quale sono rimasto particolarmente amareggiato soprattutto per il modo in cui questa è maturata...) sono di tutti: società, tecnico e giocatori. Anche se mi pare di capire che voi - riferendosi ai giornalisti presenti - ce l'abbiate soprattutto con Cuccureddu". Gli è stato quindi chiesto quali fossero stati, a suo modo di vedere, gli errori commessi nello specifico dal tecnico biancorosso. "Non mi permetto di criticare le scelte dell'allenatore perchè non ho le competenze tecniche per poterlo fare", si è limitato a rispondere. "E ci tengo a ricordare - ha poi precisato - che a inizio campionato anche la stampa locale ci aveva rivolto un plauso per la scelta di un allenatore dal passato vincente come Cuccureddu". I tifosi perugini, insomma, non saranno tranquilli neanche quest'estate. Un futuro ancora tutto da definire che sembra ancora più incerto alla luce di quell'"unione di intenti" tanto menzionata quanto poco concretamente esibita dai proprietari della società biancorossa in questi anni. I vertici del Perugia infatti restano ancora distanti per idee, scopi, progetti: "siamo in quattro - ha ribadito più volte anche oggi il Presidente Di Marzo - con quattro teste e quattro idee differenti". Buona fortuna Grifo, ne hai davvero bisogno. Condividi