presepe corallo.jpg
Una mostra di presepi insolita, quella che sarà inaugurata a Corciano sabato prossimo alle ore 16 e che è stata presentata questa mattina durante una conferenza stampa alla Sala Conferenze della Galleria Nazionale dell’Umbria. Si tratta di circa 50 pezzi rari, difficili da trovare e soprattutto da ottenere in prestito dai privati, che se ne separano mal volentieri durante il Natale e anche per la delicatezza dei manufatti. Vere e proprie opere d’arte i più, gli altri classificati come artigianato di altissima qualità, i presepi di corallo provengono dalla Sicilia e dalla Campania grazie, come ha detto il sindaco Nadia Ginetti, “alla collaborazione con la Soprintendenza dell’Umbria alla quale si deve la partecipazione delle Soprintendenze della Campania e della Sicilia. “Corciano si trasforma dunque in una vetrina ad alto livello, dove promuovere non solo il nostro territorio ma anche il patrimonio nazionale” ha detto ancora il sindaco, “mettendo insieme arte ed economia, unendo alla mostra dei presepi di corallo il nostro tradizionale presepe curato dal parroco, con statue a misura d’uomo che rendono l’antico borgo, complice la nebbia che da alcuni anni si ripresenta puntuale, “un luogo incantato dove ogni anno accorrono sempre più visitatori che arrivano a volte a mettersi in coda per entrare in paese”. A corollario della mostra i laboratori, una mostra mercato e, essendo il 2007 l’Anno delle Pari Opportunità, non poteva mancare una mostra fotografica e d’archivio con approfondimenti sul lavoro delle “corallare”. Corciano è anche le Vie dei Sapori e promuove cene tematiche per mettere in relazione la tradizione gastronomica delle tre regioni coinvolte: Umbria, Campania e Sicilia. Per il soprintendente per i Beni Culturali dell’Umbria, Maurizio Galletti, la conferenza stampa nella Galleria Nazionale dell’Umbria si spiega perché “la chiesa - museo di San Francesco è un bene demaniale in consegna alla Soprintendenza che concorre a promuoverla in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Corciano, Comune virtuoso”. La direttrice della Sovrintendenza, Francesca Abbozzo, ha posto l’accento sulla mostra dei presepi di corallo, da cui traspare “non solo la tradizione e la capacità esecutiva, ma anche l’influenza classica, soprattutto romana, e orientale, che si trasmette nei secoli attraverso i gioielli, e la rivoluzione che il Regno delle due Sicilie fece dal Seicento alla fine dell’Ottocento”. Antonella Parlani, curatrice della mostra, si è invece soffermata sulla natura e il valore dato al corallo, con la duplice valenza di sacro e di profano. Il corallo che “appartiene ai tre regni, animale, vegetale e minerale; il corallo che una volta reciso smette di essere vivente per diventare eterno, come Cristo, di cui simboleggia anche il colore del sangue”. Spesso si trova il corallo al collo di Gesù Bambino, ha detto ancora la Parlani, a volte è usato come ex voto ma anche come elemento di difesa popolare, purché grezzo e non toccato da nessuno. Una duplice valenza di fede e superstizione appartiene dunque a questo materiale, che nella mostra “Il presepe e il corallo. L’incantesimo vermiglio nel borgo antico” viene presentato in varie forme e abbinato a materiali che rispecchiano la provenienza geografica e il gusto del tempo nel quale vennero realizzati, alternando al corallo l'avorio, l'alabastro, l’argento, l'osso, e altro materiale proveniente dal mare come madreperla e conchiglie. Un filone di nicchia, è stato detto, poco conosciuto e anche raro da trovare. La produzione dei presepi di corallo, di committenza regale, iniziò intorno alla metà del Settecento in Sicilia, e in particolare nel trapanese, dove intensa era la pesca di corallo, per allargarsi poi nel territorio campano di Torre del Greco. La Mostra rimarrà aperta tutti i giorni festivi e pre festivi nella chiesa - museo di San Francesco dal 15 dicembre 2007 al 13 gennaio 2008 con il seguente orario: 10,00- 13,00 / 15.30 - 19.30, ad eccezione del 25 dicembre e del 1° gennaio con orario 16.30 - 19.30. Condividi