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PERUGIA - Il Consiglio regionale dell'Umbria ha approvato oggi (14 voti a favore, 6 i contrari dal centrodestra) il Piano triennale 2007/2009 per il diritto allo studio che era stato illustrato in aula, per conto della maggioranza, dal capogruppo del Pd, Gianluca Rossi. Il relatore ha evidenziato che “tra i criteri e le linee di indirizzo a cui si devono ricondurre le progettualità delle scuole e delle amministrazioni comunali vengono individuate: l'educazione alla legalità e alla salute; i rapporti con il mondo del lavoro e quelli scuola-territorio; l'integrazione scolastica; l'ampliamento dell'offerta formativa. A questi sono stati aggiunti l'educazione alla sicurezza nei luoghi di lavoro e l'educazione al diritto di cittadinanza, rivolta agli immigrati ed in generale alle giovani generazioni. Sono state inoltre aggiunte azioni per l'educazione degli adulti, la formazione permanente lungo tutto l'arco della vita, l'assistenza ai soggetti appartenenti a gruppi sociali vulnerabili e a contesti di marginalità, il sostegno dell'innovazione attraverso metodologie di apprendimento alternative. Fra gli interventi di supporto all'attività formativa della scuola (da sostenere con i finanziamenti del Fondo sociale europeo) è stata prevista la promozione del pluralismo informatico tramite progetti sull'open source e la diffusione della cultura scientifica tramite la sperimentazione di interventi pilota che rientrano nell'integrazione del sistema scuola/formazione/lavoro rivolti alla “contaminazione” dei processi educativi con la “cultura professionale” e con la “cultura scientifica”. II Piano triennale per il diritto allo studio è uno strumento di cui la Regione si avvale nel processo di realizzazione di una "società ad alta competitività, fondata sulla conoscenza, con la creazione di maggiori e migliori lavori", secondo quanto previsto dalla Strategia di Lisbona. È uno degli strumenti per la governance dell'integrazione tra istruzione, formazione e transizione al lavoro, e si colloca nel contesto delle politiche per il diritto all'apprendimento della Regione, in attuazione delle quali verranno realizzati interventi di integrazione del sistema di istruzione e formazione, accreditamento, orientamento, formazione permanente e diritto allo studio. Per contribuire alla crescita di una società e di una economia della conoscenza – si legge nel testo – è necessario perseguire una strategia che rafforzi l'azione di tutti gli attori coinvolti nel processo di indirizzo e di promozione di politiche che favoriscano lo sviluppo delle conoscenze lungo tutto il corso della vita: i diversi livelli di governo, le imprese, le famiglie, le scuole, le università, le associazioni educative e culturali, i centri di formazione pubblici e privati, i servizi e le attività culturali. Tra le priorità da perseguire con il Piano triennale per il diritto allo studio, vengono messe in evidenza: il miglioramento della qualità dei servizi "storici" essenziali per il diritto allo studio e sostegno ai Comuni con un'attenzione particolare alle attività dei piccoli Comuni; la valorizzazione della ricerca e dell'innovazione educativo-didattica di particolare significato culturale e formativo all'interno delle singole scuole, da attivare anche in collaborazione con enti e istituzioni; la promozione delle attività didattiche raccordate con le opportunità culturali, storiche, civili e sociali del territorio; il sostegno all'integrazione scolastica efficace agli alunni in situazione di svantaggio o comunque in difficoltà o disagio socio–culturale; il sostegno a scuole e amministrazioni locali che scelgano di diversificare ed ampliare il modello di tempo-scuola, accogliendo le richieste delle famiglie, per attivare un tempo più lungo di quello strettamente curriculare. Il Piano sarà sostenuto da un finanziamento complessivo triennale di oltre 9 milioni e mezzo di euro, provenienti per i 2/3 da fondi statali e per la restante parte da fondi regionali. Ogni anno verranno quindi stanziati 1.033.850 euro per contributi ai Comuni per l'assistenza scolastica; sostegno ad attività di sperimentazione e interventi diretti della Regione. A questi si aggiungeranno 2.135.203 euro per il finanziamento ai Comuni relativo alla concessione dei benefici alle famiglie per il rimborso delle spese dei libri di testo e per le borse di studio. Per la ripartizione delle risorse per il diritto allo studio vengono adottati parametri che tengono conto dell'ampiezza del territorio, della popolazione residente, della popolazione scolastica, della struttura morfologica (territori montani), del numero delle sedi scolastiche e di parametri che tengono presenti anche le situazioni di svantaggio. Condividi