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Nel presentare la mozione ‘Rifondazione comunista in movimento’, sabato scorso a Roma, Paolo Ferrero ha escluso un accordo di Governo nei prossimi anni con il Partito democratico, così come si sta delineando in rapporto al Governo Berlusconi, e ha caldeggiato la costruzione in tempi brevi di un’opposizione unitaria di sinistra all’esecutivo in carica. L’ex ministro della Solidarietà sociale, capofila della mozione che ha preso più voti al Comitato politico federale di Roma (47,38%), è tornato a individuare nell’insoddisfacente esperienza del Prc nel Governo di Romano Prodi come causa principale della debacle elettorale della Sinistra Arcobaleno. “Abbiamo perso perché la collocazione politica al Governo non è riuscita a portare a casa nessuno dei risultati per i quali eravamo stati votati“, ha detto Ferrero alla platea raccolta al teatro Colosseo. “A governare il Paese sono stati quei poteri forti che continuano ancora oggi”, ha proseguito Ferrero, per poi, con riferimento al dialogo in corso tra il partito di Walter Veltroni e il presidente del Consiglio Berlusconi, aggiunge: “Con la linea che il Pd esprime oggi non credo ci sia la possibilità di un accordo di Governo tra due-tre o quattro anni”. Ferrero, che ha confidato di preferire, tra le linee politiche emerse all’interno del Partito democratico, quella di Massimo D’Alema, ha messo in guardia dal rischio di perseguire una costituente di sinistra. “Sarebbe come partire di nuovo dai ceti politici, come ha fatto l’Arcobaleno“. Ne nascerebbero, secondo Ferrero, due costituenti, una di Rifondazione comunista e della Sinistra democratica che si presterebbe a diventare la “costola di sinistra” del Pd, e l’altra creata dai Comunisti italiani e dai Verdi che sarebbe “marginalizzata”. “Rischieremmo, invece di unire la sinistra, di dividerla lungo due linee ideologiche”. Se vinciamo congresso gestione unitaria del partito Ferrero ha caldeggiato la costruzione di una opposizione unitaria di sinistra al Governo Berlusconi. “O la sinistra ci sarà nei prossimi mesi per costruire un’opposizione, oppure sparirà non perché è sparita dal Parlamento, ma perché rischia di sparire dal Paese”, ha detto Ferrero. Se non si procede speditamente, secondo il rappresentante della mozione ‘Rifondazione comunista in movimento’, “In questi mesi Berlusconi va avanti come un treno e consolida un blocco di consenso a cui il Partito democratico non sta facendo opposizione. L’unica opposizione è Di Pietro, che certo non è un uomo di sinistra. Per questo bisogna lavorare ad un’opposizione unitaria a Berlusconi”. In riferimento, poi, alla “sofferenza” creata all’interno del partito dalle polemiche tra gli esponenti delle diverse mozioni, e in particolare con quella di Nichi Vendola, Ferrero ha fatto autocritica quanto all’idea che chi vince il congresso “prende tutto”: “Se vinciamo il congresso - ha detto - ci impegnamo ad una gestione unitaria del partito in cui ci siano dentro tutti”. Condividi