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“Il depuratore zootecnico del comune di Bettona e fenomeni di inquinamento del territorio” PREMESSO CHE in data 2.10.2007, prot. n.3442/2007, è stata presentata l’interrogazione riguardante il progetto di adeguamento del depuratore zootecnico di proprietà del comune di Bettona e la richiesta di un’indagine sugli effetti negativi conseguenti all’ordinanza del Sindaco di Bettona n. 46/2007, con cui si ordinava appunto alla CODEP, società cooperativa degli allevatori zootecnici, di realizzare una nuova laguna di stoccaggio dei reflui, provenienti dagli allevamenti suinicoli, del volume di 84.000 metri cubi, in un terreno sito nelle immediate vicinanze del fiume Chiascio, zona classificata di “fascia A” dal PAI (Piano Assetto Idrogeologico) e come tale inedificabile e non compatibile con ulteriori insediamenti rispetto a quelli già esistenti e perimetrali; CHE, dalla data di presentazione dell’interrogazione ad oggi, sono trascorsi oltre sei mesi senza aver ottenuto risposte dalla Giunta regionale, alla quale era stato chiesto se non riteneva opportuno intervenire per bloccare l’ordinanza n.46/2007 del Sindaco di Bettona e se intendeva avviare un’accurata indagine, viste le gravi ripercussioni incombenti sull’ambiente, sulla situazione sanitaria e sul futuro sviluppo di un territorio prettamente a vocazione turistica; CHE, nel frattempo, si sono verificati nuovi eventi poiché è intervenuta la Procura della Repubblica di Perugia che, con l’ordinanza del GIP Claudia Matteini, ha posto sotto sequestro il cantiere avviato dalla CODEP per realizzare la nuova laguna per i reflui zootecnici ordinata dal Sindaco di Bettona. PRESO ATTO CHE, nonostante il sequestro del cantiere operato dal GIP di Perugia, il Sindaco di Bettona ha emanato una nuova Ordinanza, la n.20 del 15.3.2008, con cui conferma, tra l’altro, la costruzione della laguna sempre nello stesso sito classificato inedificabile dal PAI; CHE, il territorio del comune di Bettona, paradossalmente classificato dal Piano Urbanistico Territoriale come “area agricola di pregio” e di elevato “interesse idrico”, dopo essere stato tartassato per anni da fenomeni di inquinamento zootecnico, recentemente si sono scoperte, grazie all’intervento del NOE, discariche abusive in cui sono stati rilevati amianto e rifiuti pericolosi e nocivi; CONSIDERATO CHE da tempo è in atto un’azione dei cittadini di Bettona e dei comuni limitrofi, organizzatesi in “Comitato Popolare per l’Ambiente”, che preoccupati del progredire dei fenomeni di inquinamento e malavitosi, si sono rivolti alla Regione (Giunta e Consiglio), presentando petizioni e richieste di chiarimento e di intervento, dando nel contempo piena disponibilità di partecipazione alla fase propedeutica delle scelte gestionali e amministrative, con ciò evidenziando che non è assolutamente concepibile che gli inquinatori, in questo caso gli allevatori suinicoli, soggetti che contemporaneamente sono controllori e controllati, partecipino a tavoli di concertazione mentre vengono escluse le associazioni ambientaliste e le rappresentanze dei cittadini quale appunto il Comitato Popolare CHE appare quindi necessario e urgente acquisire le informazioni relative alla grave situazione ambientale determinatasi nel comune di Bettona e quali sono le volontà e le direttive prese dalla Regione per risolvere il problema, SI INTERROGA la Giunta regionale, ed in particolare l’assessore competente all’ambiente, chiedendo risposta scritta, su quanto segue: 1.sapere quali sono i “servizi” della Direzione regionale ambiente, territorio e infrastrutture, ed i relativi responsabili, che stanno seguendo la vicenda dell’inquinamento di origine zootecnico e delle discariche abusive scoperte nel comune di Bettona; 2.se i dirigenti responsabili sopra citati, compreso il Direttore Regionale, hanno provveduto in questo lungo lasso di tempo, ad effettuare i controlli e gli accertamenti del caso, e quali rilievi, osservazioni ed atti amministrativi hanno presentato all’assessore e alla giunta regionale; 3.se gli uffici preposti della Direzione regionale competente hanno già emanato atti e/o provvedimenti che sanciscono ed evidenziano che il sito individuato a più riprese dal Sindaco del comune di Bettona, con le Ordinanze n. 46/2007 e n. 20/2008, non è idoneo alla realizzazione della nuova laguna di stoccaggio di 84.000 metri cubi perché vincolata dal PAI; 4.se, in questa fase di precarietà e gravità, sono state date autorizzazioni con l’adozione di atti di giunta o dirigenziali, supportate dai necessari pareri tecnico/amministrative, per il ripopolamento delle stalle con altri 40.000 capi suini, oltre a quelli già presenti; 5.se la Direzione regionale all’ambiente è a conoscenza delle numerose relazioni e rapporti emanate dall’ARPA Umbria con cui si segnala lo stato di inquinamento, di mala gestione dell’impianto di depurazione e della scorretta effettuazione della pratica della fertirrigazione per mancanza di terreni sufficienti; 6.se non ritenga opportuno attivarsi per sollecitare uno studio specifico di valutazione volto a verificare i limiti di compatibilità tra gli allevamenti zootecnici ed il territorio e la popolazione residente; 7.se sono stati sottoscritti specifici accordi e protocolli con il comune di Bettona e/o con gli allevatori o la società cooperativa CODEP e eventualmente quali; 8.se nello spirito democratico partecipativo, visto che risulta essere stato istituito un tavolo regionale a cui partecipano gli allevatori e le rappresentanze di settore, non ritenga doveroso, nonché opportuno, prevedere la presenza anche delle associazioni ambientaliste e del Comitato Popolare per l’Ambiente che rappresenta gli interessi legittimi dei cittadini di Bettona, Torgiano, Cannara e Bastia Umbra di vivere in un ambiente sano, lontano da fonti di malattie, e che non debbano subire un depauperamento di valore dei propri beni per la presenza indiscriminata di allevamenti di bestiame e di stalle che risultano essere in gran parte anche abusive o non in regola. 9.se risulta veritiero che recentemente l’assessore all’ambiente abbia provveduto a dare l’autorizzazione a ripopolare le stalle del comune di Bettona con altri 40.000 capi ed eventualmente quali sono state le ragioni che hanno determinato tale autorizzazione e quali supporti tecnici siano stati acquisiti dagli uffici della Regione, dell’ARPA o dalla ASLL competente. 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