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TERNI - Il problema energia, l'aumento dei costi delle materie prime per produrre inox, il ristagno del mercato ma anche il mancato trasferimento da Torino della linea 5 dopo il rogo: sono, queste, le principali cause dei problemi produttivi dello stabilimento Tk-Ast di Terni, come le ha illustrate l'amministratore delegato del gruppo, Harald Espenhahn, in un incontro con i vertici locali del sindacato nel corso del quale ha quantificato le perdite mensili in circa cinque milioni di euro. Per la questione energetica, l'ad di Tk-Ast - secondo quanto si e' appreso - avrebbe lamentato il mancato rispetto delle previsioni del patto di territorio sottoscritto nel 2005, ufficializzando alle organizzazioni sindacali la volonta' di costruire in proprio una centrale all'interno dello stabilimento di viale Brin. Si tratterebbe di un impianto a ciclo combinato per la produzione di 94 megawatt di energia elettrica, mentre verra' verificata la possibilita' di acquisire alcune quote di mercato di societa' elettriche. Nel corso dell'incontro (svoltosi ieri) lo stesso Hespenhahn ha chiesto ai segretari territoriali dei sindacati di attivarsi con le rispettive segreterie nazionali per poter riprendere il colloquio con la presidenza del Consiglio e riproporre gli impegni istituzionali contenuti nel patto di territorio, allo scopo di verificare soprattutto le problematiche legate alle infrastrutture. L'ad di Tk-Ast ha poi quantificato in 200 mila tonnellate annue di mancata produzione annua le conseguenze del mancato trasferimento della linea 5 da Torino a Terni. Al momento questa produzione e' stata trasferita in Germania. I sindacati hanno preso atto della situazione garantendo il loro impegno per la soluzione dei problemi affrontati. Condividi