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di Stefano Vinti Io penso che Mariucci, parando delle primarie, fa solo una provocazione perchè il rappresentante di un altro partito che si candida alle primarie del Pd cessa di essere altra cosa e diventa alla fine un suo compagno di movimento. Questa ipotesi è da escludere per qualsiasi militante e dirigente di Rifondazione Comunista. Ribadisco che occorre una coalizione politica che analizza della Sinistra e del Centro umbro che dentro un confronto serrato analizzi l'Umbria, il percorso fatto in questi anni e quali obbiettivi si prefigge. Se l'analisi viene condivisa allora c'è una alleanza politica. La quale poi si articola e si esporta sui territori e sulla città, dove bisogna definire programmi e candidature. Non necessariamente in tutti i territori e le città occure scegliere il candidato attraverso le primarie, ovviamente se c'è un accordo politico anche sugli uomini. Direi che è vero che il centrosinistra come l'abbiamo conosciuto non c'è più, perchè sono scomparsi Ds e Margherita ed è nato il Pd; ma è altrettanto vero che Rifondazione comunista non può contribuire alla coalizione solo portando i voti, ma dopo 15 ha il diritto di esprimere sindaci e presidenti di Regione ovviamente da concordare. Non sfugge a nessuno che la caratterizzazione della coalizione passa attraverso la costruzione di alleanze omogenee nei due capoluoghi e nelle due province, sapendo che da questa discussione ovviamente non può essere esclusa la regione dell'Umbria per cui si voterà un anno dopo. Perciò tutto il sistema si regge previo la costruzione di una coalizione politica regionale esattamente l'opposto di quanto afferma la segretaria Bruscolotti. Mariucci dà per scontato una vittoria del Pd a Perugia cosa che allo stato attuale mi sembra piuttosto incerca, ritengo essenziale tre questioni: uno passare da un modello di sviluppo fondato sulle tre c (cavatori, cementieri e costruttori) ad un modello di sviluppo che attrae impresa di qualità ad alto valore aggiunto e ad elevato tasso di innovazione; due, definire un nuovo progetto di sicurezza urbana fondato su nuovi orientamenti di politiche sociali e su una repressione organizzata della criminalità organizzata e dello spaccio della droga. Tre, una rinnovata sintonia con ampi settori dei cittadini che fa della democrazia partecipata la sua essenza. In questo quadro occorre rivedere le politiche del centro-storico e del rapporto centro-periferia. Eventuali candidati di Rifondazione dovranno essere espressi dal partito e non certamente da volontà personali. Condividi