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TERNI - Il Sindaco di Terni Paolo Raffaelli, l’assessore alla Polizia Municipale Gianfranco Salvati e il Comandante dei Vigili Urbani Federico Boccolini hanno partecipato stamattina al Comitato per la Sicurezza e l’Ordine pubblico convocato dal Prefetto dottor Sabatino Marchione, nel corso del quale, tra gli altri punti, sono stati affrontati i temi connessi all’attuazione del Decreto Legge contenente “Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica”. Al termine della riunione il Sindaco ha espresso il giudizio preoccupato del Comune di Terni e dell’ANCI regionale per l’enorme mole di compiti aggiuntivi che ricadono sui Sindaci e sui Comuni, anche quelli piccolissimi e privi di strutture burocratiche adeguate, a fronte di una totale assenza delle risorse necessarie. “I tre articoli chiave del decreto, il 5, il 6 e il 7, attribuiscono compiti aggiuntivi e responsabilità a Sindaci, Comuni e Vigili Urbani in materia di funzioni di competenza statale, di partecipazione della Polizia Municipale ai piani di controllo del territorio e di accesso al Centro Elaborazione dati del Ministero dell’Interno. Quest’ultimo punto – sottolinea Raffaelli – ha valenza positiva e permette un migliore coordinamento tra la Polizia municipale e gli altri apparati dello Stato. Anche il coordinamento della Polizia municipale nel contesto dei servizi territoriali è condivisibile in quanto non è nulla di più di quello che abbiamo già realizzato a Terni con il ‘Protocollo per la città accogliente e sicura’ sottoscritto da Comune, Provincia e Prefettura. L’articolo 5, che incrementa fortemente le attribuzioni del Sindaco nelle funzioni di competenza statale, è quello che desta maggiori preoccupazioni. Non c’è una configurazione di “sindaco sceriffo”, e questo è una cosa importante e positiva, ma l’enorme carico di attribuzioni aggiuntive, dai compiti di iniziativa per l’ordine pubblico a quelli di controllo sulle residenze, anche se assunti valorizzando il ruolo del Sindaco quale “ufficiale di Governo” implicano per i Comuni un incremento di responsabilità operative, di funzioni e di carichi di lavoro, di mansioni e di competenze che è impossibile fronteggiare senza risorse aggiuntive. Il Ministero dell’Interno scarica sui Municipi competenze onerosissime proprio mentre con il taglio dell’ICI, ancora non compensato, agli stessi viene tolta la fonte di entrata più importante. Non ci sottraiamo alle nostre responsabilità, applicheremo le leggi, rafforzeremo ulteriormente il rapporto già positivo con gli altri apparati dello Stato e tuttavia non possiamo esimerci, come sindaci dei Comuni umbri ed italiani, dal manifestare l’urgenza di una immediata attivazione della Conferenza Stato-Città affinché le problematiche della sicurezza non vengano scaricate sui Comuni ma siano oggetto di una seria condivisione delle responsabilità, in un quadro di corretta organizzazione degli apparati dello Stato e di equa distribuzione delle risorse.” Condividi