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SAN GIUSTINO - «A nome personale e dell’amministrazione tutta esprimo le più sentite condoglianze per la morte del caro Annibale. Con la sua scomparsa se ne va un pezzo della nostra storia, una delle ultime testimonianze delle aberranti azioni dell’uomo messe in essere dalla follia nazi-fascista. E’ con profondo dolore che mi abbraccio a tutta la famiglia». E’ questo il testo del telegramma che il sindaco di San Giustino Fabio Buschi ha inviato alla famiglia di Annibale Amorosi, deceduto nei giorni scorsi ad 82 anni. Amorosi era uno dei 27 deportati sangiustinesi che finirono nel campo di sterminio di Mauthausen: fu catturato l’8 giugno del ’44. Una memoria lucida, la sua, un racconto nitido di quegli anni che aveva messo a disposizione della comunità locale e di quanti nel tempo lo avevano contattato affinché portasse il suo contributo nella pubblicazione di testi e documentari dedicati a quel periodo buio. Il Comune di San Giustino aveva promosso nel maggio del 2004 un partecipato pellegrinaggio proprio a Mauthausen al quale avevano preso parte numerosi ex deportati ancora in vita: in quel caso Amorosi non si unì al gruppo solo per gravi motivi di salute. Ancora per non dimenticare quei fatti il Comune ha intitolato tre vie ad altrettanti morti nel campo di sterminio: Via Simoncioni, via Rossi e via Fabbrini. Condividi