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di Isabella Rossi Dal 1° giugno sembra che gli autobus turistici in arrivo nel capoluogo umbro saranno dirottatati a Pian di Massiano. Non avverrà più, dunque, il carico e scarico a Piazza Partigiani come era sinora consueto ma gli autobus turistici dovranno avvalersi del nuovo parcheggio di Porta Nuova inaugurato con l’apertura del minimetrò. Gli spazi più ampi e il comfort dell’ibrida funicolare terrestre perugina, in grado di offrire al turista una vista panoramica altrimenti pressoché inaccessibile, accoglieranno centinaia di turisti in arrivo da ogni parte del mondo, portandoli a destinazione alla stazione del Pincetto. Il turismo, uno dei settori più importanti dell’economia umbra, sembra dunque destinato a beneficiare della nuova mobilità offerta dall’infrastruttura trasportistica. Tuttavia ci sono alcune questioni che, secondo gli operatori del settore, necessiterebbero di un più attento esame da parte dell’amministrazione comunale. Prima fra tutti la competitività del capoluogo regionale rispetto a quelle città, per lo più toscane, che si offrono come mete turistiche ai tour operator italiani ed esteri. Purtroppo la battaglia, non si fa soltanto sulle bellezze artistiche delle città italiane la cui prerogativa è proprio l’unicità. No, i fattori che inducono le agenzie a privilegiare una meta turistica rispetto ad un’altra sono sostanzialmente due: il tempo e il denaro. Ci sono dunque città italiane, in una sorta di quotazione borsistica spesso del tutto immotivata da un punto di vista artistico, che nei rating internazionali hanno coefficienti temporali di 2, 3, 5 ore o al massimo un giorno intero. Sembrerebbe pura follia, ma è una prassi consolidata per americani e giapponesi ad esempio, che visitano la penisola in pochi giorni, destinare solo alcune ore alla splendida città di Perugia. Perugia, in poche parole, corrisponde spesso ad una quota e ad un lasso di tempo oltre il quale non è consentito andare. Premesso che la maggior concentrazione delle visite, estere e nazionali, avviene in primavera, in particolare durante i ponti, passiamo dunque all’analisi delle cifre. Mentre in precedenza per scarico e carico turisti si pagavano circa 15 euro, ora si rischia in sostanza di arrivare a 50 euro per la sosta a pian di Massiano più due euro a testa per ogni visitatore che si serve del minimetrò. Se oggi, dunque, la tipologia di sosta in città va dai cinque minuti alle tre ore, con una media americana di 2 ore e mezzo, in futuro a questi tempi si dovranno sottrarre quelli necessari al carico e scarico dei turisti a Pian di Massiano, alla obliterazione del biglietto del minimetrò per ciascun passeggero in entrata e in uscita dalle stazioni, cioè per ben quattro volte, alla percorrenza delle cinque stazioni e al raggiungimento dal Pincetto di Corso Vannucci attraverso le scale mobili. Per non parlare del fatto che già da ora proprio i commercianti del centro si sentono penalizzati dalla brevità dei tour esteri, che lasciano ai gruppi poco tempo per lo shopping. Con l’introduzione del nuovo piano di mobilità per gli autobus turistici si rischia dunque di penalizzare il turismo nel capoluogo umbro. Città come Firenze, Siena e San Gimignano sembra che proprio per questi stessi motivi starebbero perdendo turisti. Perugia, dovrebbe pertanto migliorare la propria offerta piuttosto che pagare uno scotto ancora più grande di quello che già pagano le città toscane solitamente con flussi turistici più alti di quelle umbre. Condividi