ferrero.jpg
di Marco Sironi Una delle accuse che viene rivolta a quei compagni/e che, come il sottoscritto, Ferrero ed altri, facevano parte della maggioranza del parito uscita dal congresso di Venezia, è quella di sostenere un documento insieme, udite, udite, al compagno Claudio Grassi. Come se ciò fosse una colpa che macchia indelebilmente la nostra onorabilità politica. Allora io mi chiedo: ma cosa ha che non va questo compagno Grassi, e tutti i cosiddetti grassiani (termine orribile). Che abbia forse la rogna? Andando a rivedermi la biografia di Grassi, mi accorgo che è da sempre stimato dirigente di Rifondazione Comunista, ha svolto per anni in modo onorevole il compito di tesoriere del partito senza mandarlo in bancarotta né scappare alla Maldive con la cassa. E' stato inoltre per due anni parlamentare, votando, in modo disciplinato, tutto ciò che il partito democraticamente decideva anche quando, e non era l'unico, non era d'accordo (vedi voto sul protocollo Welfare). Lo stesso M vale per tantissimi/e altri/e compagni/e denominati grassiani o di altre sensibilità, che conosco da anni e che stimo per l'impegno politico che danno a questo nostro comune partito. Grassi è un compagno con cui in passato il sottoscritto ha avuto delle opinioni diverse per esempio sul rapporto con i movimenti, ma che credo su alcune questioni, come quelle del radicamento del partito e della critica al modo in cui siamo entrati (non sul fatto di esserci entrati) e siamo rimasti al governo, aveva, a mio parere, pienamente ragione. Allora, cari compagni e compagne, se vogliamo che quello che stiamo per affrontare sia un congresso reale in cui si discute di politica e non di gossip, smettiamola con il demonizzare i/le singoli/e compagni/e. Smettiamola di dire che da una parte ci sono i rinnovatori e dall'altra i vetero. Io credo che siamo tutti/e, nessuno/a escluso/a, un po' rinnovatori e un po' vetero. Smettiamola allora con le caricature: è una questione di igiene politca oltrechè morale. Io credo che in un partito le posizioni non si debbano cristallizzare ma che si debba, in modo maturo, mantenere un atteggiamento dialettico, senza per questo rinunciare alle proprie idee e posizioni. Pertanto se ieri mi trovavo d'accordo con Bertinotti oggi posso trovarmi d'accordo con Grassi e altri compagni, senza che cada il mondo e che nessuno mi accusi di lesa maestà e tradimento di maggioranze che non dovrebbero essere, per loro natura, immodificabili. Tutti/e i compagni/e di Rifondazione Comunista, come intellettuale collettivo, sono (siamo) portatori di idee, di proposte, di ricchezza. Tutti/e siamo portatori/trici di pezzi di verità. Tutti/e nella nostra storia di militanti comunisti abbiamo avuto a volte ragione a volte torto. Tutti/e abbiamo sbagliato, abbiamo fatto tanti errori ma abbiamo anche tanti meriti (come quello di avere per 17 anni, contro il mondo intero, mantenuto vivo un partito che si chiama Comunista). Tutti/e però, nessuno escluso, usciamo da una sconfitta storica e pertanto abbiamo il compito di risollevarci per far ripartire la Rifondazione Comunista e l'unità della sinistra. Iniziamo a farlo da questo congresso, evitando che diventi un congresso da conta e da regolamento di conti interni, ma favorendo la più libera, ampia e franca discussione politica in grado di coinvolgere, veramente, tutto il corpo militante del partito. Ne abbiamo veramente bisogno. Saluti comunisti. Condividi