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''Il nostro cuore di pastori non ci permette di restare indifferenti di fronte a questa infernale catena di morte che ci fa toccare con mano la brutalita' del Male che, come un mercenario, continua a rubarci la vita dei figli'': lo scrive il vescovo di Terni, monsignor Vincenzo Paglia, all'arcivescovo di Torino, card.Severino Poletto, dopo l'incidente sul lavoro alla TkyssenKrupp. ''Purtroppo ancora una volta il luogo di lavoro, che deve essere luogo di vita e di crescita, e' divenuto invece una fabbrica di morte, di vedove e di orfani'', ribadisce monsignor Paglia, secondo il quale ''c'e' bisogno di un sussulto morale e spirituale dell'intera societa' in tutte le sue articolazioni, perche' il lavoro, come il Signore ha disposto fin dall'inizio, sia per l'uomo fonte di vita e non causa di morte''. Secondo il presule, e' ''sempre piu' urgente favorire in ogni modo la crescita di una cultura del lavoro che metta al centro della preoccupazione di tutti la dignita' della persona umana. Solo su queste basi, infatti, e' possibile avere non solo un'adeguata attenzione alle misure di sicurezza nei luoghi di lavoro, ma anche renderli luoghi di sviluppo e crescita umana e spirituale'' Condividi